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DA BERTOLASO A DI PIETRO. Appalti, pioggia di smentite dopo le rivelazioni di Zampolini

mercoledì 2 giugno 2010
Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha detto oggi che non fu Diego Anemone -- il costruttore accusato di corruzione e considerato una delle figure centrali nell'inchiesta della procura di Perugia sugli appalti per le Grandi opere -- a mettergli a disposizione l'appartamento romano di via Giulia, come riportano oggi i principali quotidiani italiani. Anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha smentito le notizie di stampa secondo cui, quando era ministro delle Infrastrutture nel governo guidato da Romano Prodi, ebbe due case in affitto a Roma -- una per il partito e una per la figlia -- da Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del ministero ora in custodia cautelare in carcere.Bertolaso ha detto in una nota che "tale appartamento mi venne messo a disposizione gratuitamente da un mio amico personale che, come ho già detto, non era Diego Anemone".Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l'architetto Angelo Zampolini, già coinvolto nella vicenda dell'acquisto di un appartamento da parte dell'ex ministro Claudio Scajola e collaboratore di Anemone, il 18 maggio scorso ha detto ai magistrati di Perugia di aver versato l'affitto al proprietario della casa di via Giulia per conto del costruttore -- che aveva anche provveduto a ristrutturala --, che gli forniva i 1.500 euro necessari in contanti."Pur non essendo un addetto ai lavori escludo che tale immobile fosse stato appena ristrutturato come confermo di non ricordare di aver mai conosciuto l'architetto Zampolini", aggiunge Bertolaso nella nota, spiegando di essersi avvalso dell'appartamento per un breve periodo verso la fine del 2003, "ben prima quindi di qualsiasi rapporto di lavoro, ancorché indiretto, con l'impresa Anemone".Il capo della Protezione Civile, che nella vicenda dei grandi appalti è indagato per corruzione, spiega poi di non voler rendere pubblico il nome dell'amico che gli mise a disposizione l'appartamento "per non esporlo alla macelleria mediatica in atto", e di aver chiesto ai magistrati di Perugia di poter essere ascoltato "su questa e le altre vicende che mi riguardano appena possibile".QUERELE DA PRODI E VELTRONISecondo il Corriere, nell'interrogatorio del 18 maggio Zampolini glissò sui rapporti tra Di Pietro e Balducci, ma quattro giorni dopo chiese di essere nuovamente interrogato e rivelò ai pm che l'ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici gli fece avere in affitto due case di proprietà della congregazione Propaganda Fide. "Non è vero nel senso materiale del termine ed ho la prova documentale di quanto affermo. Prova che sono ben felice di consegnare alla magistratura e all'opinione pubblica", ha dichiarato oggi in una nota il leader dell'Italia dei Valori.Zampolini, secondo il quotidiano di via Solferino, nell'interrogatorio ha descritto anche le dinamiche del sistema di gestione dei lavori per il G8 alla Maddalena, raccontando che durante il governo Prodi i suoi progetti vennero scartati perché "venivano privilegiati altri... Stefano Boeri che era amico di Prodi e Rutelli. E l'architetto Napoletano che era amico di Walter Veltroni". Sia l'ex premier Romano Prodi che l'ex segretario del Pd Walter Veltroni hanno annunciato una querela."Ho già dato incarico di sporgere querela nei confronti di questo signore, per grave calunnia e con richiesta di risarcimento danni... Si tratta di affermazioni deliranti: non so di che cosa si stia parlando, e non mi sono mai occupato di queste cose", ha dichiarato in una nota Veltroni.