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LA TRAGEDIA DI BREMBATE. Yara, funerali in palestra Ma la data resta incerta

  sabato 12 marzo 2011
Dovrebbero tenersi nel centro polisportivo di Brebmate Sopra (Bergamo) i funerali di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa dalla cittadina il 26 novembre scorso e i cui resti sono stati trovati tre mesi dopo in un campo di un paese vicino. La data delle esequie, però, è ancora incerta. Dopo un incontro avvenuto ieri, tra il sindaco di Brembate e la famiglia, dove si è parlato di come organizzare le esequie nel rispetto dei desideri della famiglia, dopo aver sentito il parroco, che dovrebbe officiare la Messa insieme al vescovo di Bergamo, pare che la scelta sia caduta sul moderno centro sportivo di Brembate.Lo stesso luogo dove il 26 novembre Yara scomparve dopo essere uscita dalla palestra. La struttura, però, non sarebbe stata scelta per un motivo simbolico, ma in quanto abbastanza grande da ospitare un ampio numero di partecipanti al chiuso, dato che le previsioni meteorologiche prevedono tempo incerto per i prossimi 15 giorni. Le alternative ipotizzate pubblicamente nei giorni scorsi riguardavano il grande cortile della casa di riposo comunale e la piazza antistante il municipio, che pero' sono all'aperto. Sulla data delle esequie, invece, c'e' ancora incertezza. Si sperava che il corpo potesse essere restituito ai familiari la prossima settimana, ma al momento non c'è alcuna conferma sul particolare, non è detto quindi che nei prossimi sette giorni si possano organizzare i funerali.IL RAPPORTO PRELIMINARE DELL'AUTOPSIAYara Gambirasio è stata colpita alla testa da un pesante corpo contundente che le ha provocato una vasta ferita: probabilmente una pietra o un attrezzo, forse addirittura il calcio di una pistola. L’assassino potrebbe averla stordita prima di infierire con un coltello sul corpo. Il rapporto preliminare dell’autopsia, arrivato ieri sul tavolo del pm Letizia Ruggeri, conferma infatti che la povera tredicenne è stata offesa da due armi. La causa della morte non è ancora stata accertata: è presto per dire se il trauma alla testa sia stato fatale. Pare però escluso il soffocamento: «Non penso sia morta per asfissia», ha detto il pm.Quanto alle due armi, non è ancora possibile poter dire se hanno agito due persone. Non è stato però smentito il ritrovamento di due diverse tracce di Dna sul cadavere (probabilmente sui vestiti) uno maschile e l’altro femminile. Le tracce, a quanto trapela, soni state rinvenute sui guanti che della, rinvenuti in una tasca del giubotto. Da qui a dire che anche una donna abbia preso parte all’omicidio ce ne passa: bisogna infatti ancora determinare a chi appartengono i due profili genetici rilevati, che potrebbero risultare inutili ai fini delle indagini. Se si trattasse di campioni estratti da tracce di saliva, potrebbero infatti appartenere a familiari o ad amici della vittima. Diverso il discorso se il Dna è stato estratto da chiazze di sangue non appartenente a Yara o da brandelli di pelle: vorrebbe dire che l’aggressore si è ferito. Ieri si è saputo che gli inquirenti avrebbero chiesto agli ospedali della zona di verificare eventuali medicazioni sospette effettuate la sera del 26 novembre. Yara potrebbe essersi difesa, trattenendo sotto le unghie tracce importanti del suo assassino.Fa discutere intanto la strana ferita a "X" rinvenuta sulla schiena, che sarebbe affiancata da altri due tagli. Un simbolo esoterico inflitto durante un orrendo rituale? «Non lo possiamo escludere – ha spiegato ieri il pm –. I tagli sono di difficile interpretazione». Un’ipotesi inquietante, di fronte alla quale il magistrato ha tagliato corto: «Tutta la vicenda è inquietante». Nemmeno la violenza sessuale, ha aggiunto la Ruggeri, si può escludere del tutto. Se ne saprà comunque di più quando il medico legale Cristina Cattaneo presenterà le sue conclusioni definitive. È invece ormai accertato che il cadavere è sempre rimasto nel campo di Chignolo d’Isola: a nasconderlo ha contribuito anche la neve caduta nei mesi scorsi.La sensazione è che il cerchio si stia stringendo: carabinieri e polizia stanno lavorando senza pause. «Al lavoro ci sono le migliori intelligenze», ha assicurato il pm. Non è detto però che il mostro si aggiri per Brembate Sopra: «Cerchiamo in provincia». Intanto anche il furgone bianco resta al centro della scena: Tgcom ha divulgato un breve filmato di una videocamera di sorveglianza in cui si vede un veicolo simile passare due volte in via Rampinelli. Il filmato, già in possesso degli investigatori, avrebbe già consentito di identificare alcune persone: non si sa però se si tratta di possibili sospettati. «Per ora procediamo contro ignoti» ha precisato il pm. Ma ieri sera durante una trasmissione tv, una possibile testimone, Marina Abeni, guardando il filmato delle telecamere di sorveglianza di una banca in cui appaiono due persone che sembrano nascoste dietro un cespuglio, ha detto che «potrebbero essere i due sconosciuti che ho incontrato» nei pressi della casa di Yara, nell’ora in cui è scomparsa la ragazzina. Marco Birolini