Un anno dopo, l’emergenza non c’è più nemmeno ufficialmente. Resta il fenomeno del disseccamento degli ulivi salentini, ma è chiuso l’'allarme' (più o meno reale) da batterio patogeno
Xylella fastidiosaper la salute degli ulivi della bassa Puglia. Lo stesso che aveva spinto l’Ue ad aprire una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese. Si ricomincia, insomma: gran parte della faccenda adesso finisce nelle mani della 'task force' di esperti messa in piedi dalla Regione Puglia, mentre le indagini della Procura leccese, dopo il sequestro degli ulivi e i dieci avvisi di garanzia, sono entrate nel vivo della seconda delle loro tre fasi. Dunque si torna alla normalità. Il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha infatti firmato ieri (dopo l’intesa della Regione Puglia e del ministero delle Politiche agricole e il concerto del ministero dell’Economia) l’ordinanza che sancisce «il rientro nella gestione ordinaria dallo stato di emergenza», che venne dichiarato dal Consiglio dei ministri il 9 febbraio 2015 per «il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa» nelle province di Lecce e Brindisi. Un’ordinanza che, in dettaglio, certifica il «completo rientro nella gestione ordinaria, disciplinata dalla vigente normativa in materia di attività fitosanitarie, in base alla quale spetta alla Regione Puglia attuare, nel territorio di propria competenza, gli interventi necessari per mitigare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella». Tutto questo «nel quadro delle prescrizioni dell’Unione Europea e nazionali» e «attraverso le strutture regionali ordinarie che hanno svolto le attività di loro competenza anche durante lo stato di emergenza». Fermo restando che il governatore, Michele Emiliano, ha subito precisato che «trattandosi di una fitopatia da quarantena, di particolare gravità, sarà gestita di concerto tra l’Osservatorio fitosanitario nazionale e quello regionale », uffici che «hanno una loro autonomia funzionale nella gestione della fitopatia e non subiscono una direzione politica». Aggiungendo che il Ministero e la Regione «per tutto quello che concerne la strategia di contrasto alla Xylella stanno operando di concerto, anche definendo, come fatto per il decreto ministeriale che individuava le aree 'Xylella free', cioè indenni dal batterio, e le strategie per la riduzione del danno». L’ordinanza, per altro, arriva il giorno dopo che la Conferenza Stato-Regioni aveva espresso parere contrario al decreto ministeriale che intendeva derogare al divieto di spostare le piante ospiti nelle zone infette da Xylella con «lo scopo – secondo il governatore Emiliano – di agevolare l’inizio dei lavori del gasdotto Tap». Un diniego arrivato perché «il decreto non contiene un elemento che per noi è fondamentale. La definizione dell’opera pubblica in funzione della quale spostare le piante, che deve essere interamente progettata in via definitiva e deve essere immediatamente cantierabile».