Firenze. Sacerdote accusato di violenza. La diocesi apre un'indagine
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Violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza di 19 anni: è questa la terribile ipotesi di reato per la quale un sacerdote 58enne di Firenzuola, in provincia di Firenze, don Emanuele Dondoli, che guida le parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, è indagato dalla procura di Firenze. L’indagine è scattata dopo le denunce presentate dalla ragazza che, secondo una perizia di parte, soffrirebbe di un disturbo dipendente di personalità, condizione che la renderebbe incapace di intendere e volere e di esprimere il proprio dissenso ad atti sessuali.
Secondo quanto scrive il pm Benedetta Foti nell’avviso di conclusione indagini, la violenza avrebbe avuto inizio nel marzo del 2018 quando la ragazza ha chiesto alla parrocchia conforto «a seguito di una fase di grande fragilità, disorientamento, e confusione personale». Da lì, sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata convinta di essere posseduta dal demonio. Alla giovane il parroco avrebbe consigliato delle «benedizioni risolutive per il malessere» e avrebbe cominciato la lunga serie di abusi. Tutto questo sarebbe andato avanti fino al giugno del 2018, quando la ragazza si è confidata con i familiari e ha sporto denuncia alla polizia.
Durante una perquisizione nella parrocchia, eseguita dalla squadra mobile della questura di Firenze, gli agenti avrebbero trovato nel cellulare di don Dondoli delle foto scattate da quest’ultimo durante i ripetuti rapporti avvenuti con la giovane. Il legale del religioso, l’avvocato Francesco Stefani, tenterà di ribaltare, con una nuova perizia, le conclusioni dell’accusa relative al disturbo del quale soffrirebbe la 19enne per dimostrare che la ragazza era consenziente.
Intanto, in una nota, l’arcidiocesi di Firenze – che ha espresso immediatamente vicinanza alla giovane coinvolta nei fatti e alla sua famiglia – spiega che «la notizia in merito ai fatti gravissimi che vedono coinvolto un sacerdote della diocesi di Firenze, ha generato sorpresa, incredulità e amarezza nell’arcivescovo cardinale Giuseppe Betori, rimasto fino a oggi completamente all’oscuro non essendogli mai pervenuta alcuna informazione o segnalazione né dai soggetti coinvolti, né da altre fonti», fa sapere che «verrà subito attivata la procedura canonica alla luce di quanto contestato al sacerdote». «Tale procedura – si spiega ancora – prevede un’indagine previa per verificare il fondamento dell’accusa, se questa sarà confermata il caso sarà deferito alla Congregazione per la dottrina della fede competente in materia. Nel frattempo l’Arcivescovo verosimilmente sospenderà in via cautelare il sacerdote dal ministero».