Ci vuole «molta prudenza», ora. Per uscire da questa fase bisogna ragionare «passo dopo passo: fare un’offerta a tutte le forze politiche di un programma ristretto, essenziale e vedere che succede. Anche perché il capo dello Stato abbia davanti a sé elementi in più per decidere...». L’ex presidente della Camera Luciano Violante (Pd) è certo che si possano trovare pochi punti su cui far convergere tutti i partiti. Come è sicuro che tutti debbano essere coinvolti in Parlamento, a partire dalle presidenze delle commissioni.
Ha ragione D’Alema, nella ripartizione della presidenza di Camera e Senato?Mi sembra giusto stabilire che la presidenza delle commissioni parlamentari sia assegnata a tutte le forze politiche in relazione al consenso avuto. Un punto delicato è quello delle presidenze delle Camere. Le decisioni dei presidenti delle Camere sono definitive, e se sono prese da persone che, non per loro colpa, non hanno esperienza del sistema costituzionale e istituzionale...
È capitato con la giovane leghista Irene Pivetti...Sono stato suo vicepresidente all’epoca, non intendo pronunciarmi.
Allora niente Camera a un "grillino"?Non so se al loro interno c’è qualcuno che abbia un’esperienza sufficiente. Se c’è, ben venga.
Comunque lei aprirebbe anche al Pdl?Credo sia giusto rivolgersi a tutte le forze politiche: Pdl, Lega, Monti, M5S. È naturale e giusto che in condizioni di questo genere si faccia un ragionamento con tutti.
Bersani è ancora legittimato come candidato premier?La sua coalizione è maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato. La legittimazione deriva dalla possibilità di mettere insieme il consenso sufficiente.
Si potevano prevedere questi risultati?Berlusconi ha avuto grande capacità di mobilitazione del suo elettorato che non era scomparso, ma disamorato; è riuscito a rimotivarlo. Quanto a Grillo, era percepibile una forte spinta in quella direzione, anche per l’insofferenza per lo stato delle cose.
Bersani doveva prevederlo?È il senno di poi. Piuttosto, non si considerava l’ipotesi che ci sarebbe stato un consenso così di misura del centrosinistra.
Cosa si è sbagliato?Abbiamo la Direzione e lì faremo un’analisi collegiale.
Renzi avrebbe aggregato al centro?Forse sì e forse avrebbe perso altri su versanti. Sono tutte ipotesi.
Il Parlamento deve cambiare solo la legge elettorale?Deve fare anche alcune riforme sociali e alcune costituzionali, secondo il principio del minimo necessario, non del massimo possibile... Credo sia da considerare l’ipotesi di una commissione redigente esterna al Parlamento, fatta di non parlamentari, che consegni un testo al Parlamento, affinché lo voti senza emendamenti, articolo per articolo. Anche per evitare che questa instabilità politica gravi ancora una volta sulla revisione Costituzionale.