Voto. Via i rom e pensione alle casalinghe nei video elettorali tra razzismo e farsa
Uno se la prende con i rom e li vorrebbe far sparire dalle vie di Firenze, l’altro esalta le casalinghe e le ricaccia in un immaginario anni Cinquanta.
La campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre assume tratti tragicomici, con due esponenti del centrodestra finiti nella bufera, per motivi diversi e con diverse gradazioni di gravità.
Il primo episodio, il più inquietante, riguarda un esponente non di primo piano della Lega toscana, il consigliere di quartiere Alessio Di Giulio. Il giovane leghista, come altri suoi colleghi di partito in tutta Italia, "allieta" chi segue la sua pagina Facebook con frequenti immagini di stranieri che bivaccano nella "sua" Firenze, ad alimentare la retorica dello straniero brutto sporco e cattivo. Ma Di Giulio domenica ha fatto di più: ha pubblicato un video in cui inquadra se stesso e una donna rom. Poi pronuncia la fatidica frase: «Il 25 settembre vota Lega per non vederla mai più». In risposta alle rimostranze della signora («Ma no, non dire così»), lui rincara la dose: «Sì sì, votate Lega perché lei a Firenze non ci sia più». Di Giulio ridacchia, si capisce che per lui ciò che dice è divertente, ma quelle parole suonano tutt’altro che innocue.
Il video ha iniziato a circolare e questa mattina è stato cancellato dalla pagina Facebook dell’autore. Troppo tardi per passare inosservato: e difatti Di Giulio è stato tacciato di razzismo dal sindaco di Firenze Nardella e da diversi esponenti dal Pd, come Monica Cirinnà («Un video che incita all’odio etnico, al bullismo e all’intolleranza») o Sandra Zampa, che evoca la legge che punisce «quanti diffondono odio razziale e discriminazione».
Il secondo episodio, di tutt’altro tenore e gravità, riguarda un candidato di Forza Italia che in uno spot elettorale chiede il voto agli elettori promettendo la pensione alla casalinghe. Istanza condivisibile, se non fosse che nel video appaiono due signore, una più giovane con una assurda pancia finta, vestitino a pois e fascia coordinata in testa, trucco perfetto, intenta a stirare, l’altra più matura che impugna con foga l’aspirapolvere.
Moglie e mamma guardano adoranti il candidato Massimo Mallegni, senatore uscente, e annuiscono con vigore alla promessa della pensione, pronte a riprendere con più vigore ciascuna le proprie attività. Al di là dell’effetto comico, lo spot trasmette un’immagine piuttosto ridicola della donna «angelo del focolare». Un immaginario anni Cinquanta.
Un boccone ghiotto per l’opposizione. Ecco le parole di Laura Boldrini, deputata uscente e candidata Pd, non prive di qualche enfasi: «Le donne italiane devono essere pagate per restare chiuse in casa a fare le pulizie, quelle rom vanno cacciate dalle città. Misoginia e pulizia etnica, è la destra peggiore di sempre».