Attualità

«Tfr e bonus, si cambi». Catasto via alla riforma

Nicola Pini martedì 11 novembre 2014
Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via libera al decreto legislativo che riattiva le commissioni censuarie, incaricate di rivedere le rendite catastali dell’enorme patrimonio immobiliare italiano: 62 milioni di 'pezzi', più o meno uno per ogni abitante della Penisola, bebè compresi. Si tratta di un passaggio sulla strada della riforma del catasto, uno dei punti più importanti della delega fiscale, più volte annunciata ma ancora in corso d’opera. L’obiettivo è la revisione dei meccanismi di valutazione degli immobili, il che comporterà anche il ricalcolo della tassazione. Ci vorranno fino a cinque anni di tempo. Alla Camera intanto fari puntati sulla pioggia di emendamenti (quasi 4mila) alla legge di Stabilità. Sulle proposte di modifica si segnala l’attivismo del Pd e della minoranza del partito in particolare. Nel mirino c’è l’anticipo del Tfr in busta paga e l’aumento del prelievo fiscale sui fondi pensione. Ben 140 deputati chiedono poi di sopprimere il taglio ai patronati. Tutte modifiche che imporrebbero di trovare nuove coperture. Il Pd corregge il governo. Sul nodo del Tfr un emendamento Pd chiede che le somme anticipate in busta paga vengano assoggettate alla tassazione separata e non alla più sfavorevole aliquota marginale Irpef. Inoltre si stabilisce che la scelta del lavoratore sull’anticipo deve essere revocabile ogni anno. Ci sono però ben otto proposte che chiedono di sopprimere tout court  la norma: uno schieramento trasversale che vede in prima fila i democratici accanto a Movimento 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I nomi più noti della minoranza Pd (Civati, Fassina, Cuperlo, Damiano, Rosy Bindi) rilanciano sugli ammortizzatori sociali con la proposta di portare da 2 a 2,7 miliardi le risorse dedicate nel 2015. E chiedono di destinate le somme destinate al bonus bebè a un programma di sostegno per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà. Il M5S chiede poi di cancellare il bonus da 80 euro destinando le risorse al reddito di cittadinanza mentre la Lega ci riprova con l’aliquota fiscale unica per tutti, una flat tax corretta in base ai carichi familiari. È un emendamento del governo invece quello che allarga la reverse chargesul-l’Iva a «ipermercati, supermercati e discount alimentari »: una misura di contrasto all’evasione che porterà un incasso di 728 milioni, con un aumento della clausola di salvaguardia sulle accise da 988 milioni a 1,716 miliardi. L’emendamento recepisce l’accordo con la Ue per un calo del deficit maggiore del previsto. Nuovo Catasto. Tra le novità già annunciate c’è il fatto che il nuovo valore degli immobili ai fini fiscali sarà calcolato non più sul numero dei vani ma sui metri quadrati. Il compito delle commissioni censuarie sarà quello di definire i nuovi estimi catastali, un ricalcolo che dovrebbe fine rendere i valori più aderenti a quelli di mercato, mentre il mancato riordino e ricalco degli estimi ha determinato negli anni squilibri sempre più evidenti.