Attualità

SALUTE. Influenza A, il vaccino è in arrivo

Franco Serra martedì 13 ottobre 2009
L'influenza A si diffonde meno di quanto si potesse temere ma gli sviluppi potenziali della pandemia devono incitare i cittadini a vaccinarsi. Riuniti ieri per fare il punto della situazione, i ministri della sanità dell’Ue si sono trovati d’accordo su questa analisi e da Lussemburgo hanno raccomandato alla Commissione europea di «continuare a sostenere i processi di approvvigionamento dei vaccini per quei Paesi, che siano membri dell’Unione europea o candidati all’adesione, che non hanno attualmente un accordo con le case produttrici». In Italia sono cominciate le distribuzioni alle Regioni delle prime dosi di vaccino antipandemico in misura proporzionale ai cittadini da immunizzare. E un caso grave di influenza A su un ragazzo aretino di 15 anni è stato riscontrato all’ospedale Careggi di Firenze. Mentre un extracomunitario, forse irregolare ma risultato negativo per il virus A/H1N1, è fuggito dall’ospedale di La Spezia – dove aveva accompagnato un amico, risultato invece positivo al tampone faringeo – forse temendo di essere denunciato. «Anche se la pandemia non ha colpito quanto pensavamo e la situazione in Europa non è poi tanto drammatica – ha detto Maria Larsson, ministro svedese della Sanità e presidente della riunione – dobbiamo dar retta agli esperti, e gli esperti ci dicono che la pandemia potrà durare alcuni anni e non è quindi il momento di abbassare la guardia: spero che la gente decida di vaccinarsi perché questo è il modo migliore per avere una buona protezione». La vaccinazione rimarrà naturalmente facoltativa, ha osservato la commissaria europea alla salute Androulla Vassiliou ma «non sappiamo come il virus si evolverà con il passare delle stagioni e di conseguenza dobbiamo prepararci al peggio sperando che non arrivi». Anche il viceministro Ferrucio Fazio ha constatato che «l’epidemia è più leggera del previsto» ma ha avvertito che si tratta di una «valutazione dell’epidemia in questo momento, e per il fatto che fino ad ora non ci sono state mutazioni del virus». I ministri dei Ventisette hanno deciso di fornire assistenza a 10 piccoli Paesi dell’Ue che hanno difficoltà a dotarsi di un numero sufficiente di dosi di vaccino, e si è parlato anche di aiutare i Paesi in via di sviluppo. Le prime dosi di vaccino e siringhe donate da grandi aziende farmaceutiche verranno inviate già nelle prossime settimane, ha fatto sapere la responsabile dell’Oms per le ricerche sui vaccini Marie-Paule Kieny.