No vaccino, no scuola. Nel nuovo Piano nazionale di prevenzione dei vaccini sarà inserito anche il divieto di iscrizione a scuola per i bambini non vaccinati. Lo hanno
stabilito gli assessori regionali alla Sanità, dopo gli
allarmi di questi giorni sul crollo della copertura vaccinale e
la preoccupazione espressa dallo stesso ministro Lorenzin.
"Il piano nazionale dei vaccini" è "emergenza non più rinviabile
anche a fronte della recrudescenza di diverse malattie
infettive", ha spiegato Sergio Venturi, assessore alla salute
dell'Emilia-Romagna e coordinatore della Commissione salute per
la Conferenza delle Regioni.
"Sono favorevole all'introduzione
dell'obbligatorietà della vaccinazione per iscriversi a
scuola, almeno per la poliomelite, la difterite, il tetano e
l'epatite B per scongiurare qualsiasi rischio che tali
patologie possano ripresentarsi, anche se in Liguria siamo
nella soglia della non preoccupazione con circa il 95 per cento
dei bambini in età scolare vaccinati", ha dichiarato Sonia
Viale, assessore alla Sanità della Liguria.
Gli assessori hanno anche rimarcato "la
necessità della revisione dei livelli essenziali di assistenza
(Lea) per cui lo stesso Governo ha quantificato una esigenza
finanziaria di circa 900 milioni di euro", oltre alla
"fornitura dei farmaci innovativi: questione fondamentale per
il diritto alla salute. Si pensi, solo per fare qualche
esempio, alle nuove cure per l'epatite e alle più recenti
terapie oncologiche.
Un ambito fondamentale di cui va valutato
con grande attenzione l'impatto finanziario in una prospettiva
pluriennale sui bilanci regionali". Macro-obiettivi - ha
proseguito Venturi, sintetizzando le conclusioni a cui è
giunta oggi la Commissione salute della Conferenza delle
Regioni - "su cui siamo d'accordo con l'esecutivo ma che non
possono essere affrontati senza una puntuale corrispondenza con
le risorse disponibili che parta da una soglia minima per il
2016 almeno pari ad almeno 112 miliardi che, vale la pena
sottolinearlo, è la cifra inizialmente prevista per il 2015
dal patto per la salute".