Covid. Italia a quota 16 milioni di vaccini, in Lombardia ora prenotano i 60enni
Sta per aprire, a Milano, il nuovo grande centro vaccini anticovid al Palazzo delle Scintille a Citylife, in piazza Sei Febbraio
Prosegue a buon ritmo la campagna di vaccinazione per il Covid-19 in Italia. Fino a questa mattina sono oltre 16 milioni le dosi di vaccino somministrate in Italia. In base ai dati del report sono state inoculate 16.271.272 dosi mentre sono 4.773.616 gli italiani che hanno concluso il ciclo vaccinale ricevendo anche la seconda dose. Complessivamente sono stati distribuiti 19.700.240 dosi: le regioni hanno dunque a disposizione quasi 3,5 milioni di dosi.
Il Commissario per l'emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha fatto sapere di avere parlato con il presidente di Johnson & Johnson, che gli ha assicurato che entro fine aprile arriverà una fornitura di altre 380 mila dosi". E in Sardegna è arrivato oggi per la prima volta il farmaco Janssen, della J&J, con 4.950 dosi, che si aggiungono alle oltre 60mila di Pfizer, Moderna e AstraZeneca consegnate ieri. Lo annuncia la Regione.
In Toscana entro domani, venerdì 23 aprile, arriveranno le prime 11mila dosi del vaccino anti Covid della Johnson & Johnson, che saranno messae a disposizione degli over 70, ovvero delle persone nate tra il 1941 e il 1951, che potranno prenotarsi sul portale regionale: la data di apertura delle agende sarà comunicata domani. La somministrazione è prevista domenica 25 e lunedì 26 aprile negli hub regionali.
Al via in Emilia-Romagna una nuova sperimentazione per accelerare i vaccini anti Covid-19. Da domani il camper dell'Ausl di Bologna verrà impiegato, infatti, anche a supporto delle vaccinazioni domiciliari somministrate in ambito metropolitano. Prima tappa in Valsamoggia, dove i medici e gli infermieri del camper eseguiranno direttamente le vaccinazioni domiciliari e supporteranno l'attività dei medici di Medicina generale, fornendo vaccini e assistenza infermieristica. Dopo essere già stato impiegato per attività di screening sulla popolazione, dove i numeri dei contagi rilevati erano superiori alla media, il camper scende oggi in campo su uno dei versanti più delicati della campagna vaccinale e si aggiunge al
recente raddoppio dei team medico-infermieristici dedicati alle somministrazioni domiciliari, e al trasporto dei pazienti verso il drive through in Fiera, 7 giorni su 7.
Invece in Umbria, domenica 25 aprile, nel "Vaccine day" voluto dalla Regione Umbria, saranno anticipate le vaccinazioni di 5 mila ultraottantenni prenotati per maggio e giugno. Obiettivo è andare avanti velocemente nella campagna di immunizzazione completare la copertura dei soggetti più anziani e liberare posti per aprire così ad altre fasce di età.
Intanto il Protocollo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro è "pronto, attendiamo l'arrivo dei vaccini. Non appena le Regioni disporranno dei quantitativi necessari si potrà utilizzare questo canale alternativo rispetto alla sanità territoriale". Lo ha rimarcato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ad Omnibus su La7. "Credo sia una chance anche per le imprese, che può aiutare a ripartire" in
tempi più rapidi ed "evitare la congestione dei canali territoriali", ha sottolineato.
In Lombardia, a partire dalle 23.00 di oggi, giovedì 22 aprile, anche i lombardi di età compresa tra i 60 e i 64 anni potranno prenotare il proprio appuntamento per la vaccinazione anti Covid-19 sul portale di Poste Italiane e Regione Lombardia. Possibili anche la prenotazioni al call center al numero 800 894 545; tramite i Postamat di Poste Italiane o attraverso i portalettere. Inizialmente l'inizio era previsto per la mezzanotte di oggi, ma in molti hanno fatto confusione, c'è anche chi ha provato la notte scorsa. Così si è deciso di indicare le ore 23.
Sempre in Lombardia sono in corso gli ultimi preparativi al Palazzo delle Scintille di Milano, all'ex Padiglione 6 della Fiera di Milano, l'Hub per le vaccinazioni più grande d'Italia, tra i più grandi d'Europa, con una capacità di 10.000 somministrazioni al giorno. "Ieri - ha detto il goverantore lombardo, Attilio Fontana - siamo arrivati a 68.000 somministrazioni, adesso ci troviamo a rallentare a causa della carenza di vaccini. Abbiamo bisogno di implementare la fornitura, così potremo anche arrivare a quota 100.000 al giorno".
Anche in Lazio, dalla mezzanotte, partiranno nel Lazio le prenotazioni per 5 nuovi hub: Roma Cinecittà studios (Pfizer), Porta di Roma (Pfizer), via Quirino Majorana (Pfizer), Vela Calatrava a Policlinico Tor Vergata (mono dose J&J), outlet di Valmontone (modalità drive-in con vaccino mono dose J&J). "Con questi nuovi hub saliamo a 40 mila somministrazioni al giorno", ha spiegato ieri l'assessore Alessio D'Amato.
Scarseggiano invece i vaccini anti Covid in Puglia e, mentre medici di famiglia preparano la protesta per denunciare "il caos", in alcuni Comuni del Barese oggi gli hub sono rimasti chiusi. Sino a questa mattina alle 6, erano stati somministrati, 1.059.650 vaccini, l'85,8% di quelli consegnati, pari a 1.234.635. La Puglia è terza in Italia per dosi inoculate, dopo Veneto e Marche. Nei magazzini, quindi, ci sono attualmente 174.985 vaccini, dopo le consegne di ieri di Pfizer e oggi di J&J. Nel dettaglio la giacenza di Astrazeneca è di sole 33.289 dosi; di Pfizer 113.826; Moderna 27.870. Sabato i medici da base aderenti alla Fimmg terranno una manifestazione online, "#iorispettolafila", per protestare "contro il caos vaccini". L'incontro prevede la presentazione della situazione relativa alla "scarsità delle seconde dosi, al proliferare di Vax day dedicati a singole categorie e alla poca trasparenza della distribuzione dei vaccini", dicono dalla Fimmg Bari.
Fondazione Gimbe: necessario fare di più
Nelle ultime due settimane sono state consegnate circa 5,7 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19: numeri in crescita, ma ancora lontani dal garantire le 3,5 milioni di somministrazioni settimanali del Piano Figliuolo. Mentre l'82% degli over 80 e il 40% dei 70-79enni ha ricevuto almeno una dose.
È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 14-20 aprile. Al 21 aprile (ore 7.38) risultavano consegnate 17.752.110 dosi, il 25,9% di quelle previste per il primo semestre 2021 e di cui la maggioranza (36,6%) è Pfizer. Rispetto alle somministrazioni, il 18,8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (11.240.182) e il 7,8% ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose (4.654.357), con notevoli differenze regionali.
Nonostante l'incremento del 35,5% delle dosi inoculate nelle ultime tre settimane, la media delle somministrazioni rimane a quota 315.506 al giorno: oltre 180mila in meno delle 500 mila previste dal Piano per metà aprile. Rispetto alla copertura delle categorie prioritarie definite nell'ordinanza del 9 aprile, a fronte di notevoli differenze regionali, l'analisi del dato nazionale rileva che degli oltre 4,4 milioni, 2.282.611 (51,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.336.007 (30,2%) hanno ricevuto solo la prima dose. In particolare, per soggetti fragili e loro caregiver: sono state 1.847.928 le dosi somministrate e mancano dati più specifici.
Per la fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 284.113 (4,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.133.528 (35,7%) hanno ricevuto solo la prima dose. Per la fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 438.890 (6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 965.448 (13,1%) hanno ricevuto solo la prima dose.
L'Ema studia il vaccino russo Sputnik
Si terranno a maggio le ispezioni ai siti produttivi del vaccino Sputnik, mentre stanno avvenendo in questo momento quelle riguardo agli studi clinici: lo afferma una fonte di Ema, l'agenzia europea del farmaco, sottolineando che "Ci sono stati dei ritardi su richiesta dell'azienda". "Sono ispezioni fondamentali - spiega la fonte di Ema - perché insieme a tutta una serie di dati, che non abbiamo ancora ricevuto dall'azienda ma speriamo di ricevere in tempi rapidi, per noi sono fondamentali per procedere con una eventuale autorizzazione. Senza questi per noi è difficile capire anche i tempi di una eventuale approvazione".
Il vaccino russo "usa due vettori virali che sono simili a quelli di Johnson & Johnson e non sappiamo esattamente se" il raro fenomeno avverso delle trombosi "può essere attribuibile a tutti i vaccini che usano vettori adenovirali, dal momento che non abbiamo ancora capito la causa di questi effetti collaterali, ma è certo che il fatto che si siano verificati sia con Johnson & Johnson che con AstraZeneca richiede attenzione".
"Guardiamo attentamente i dati anche con Sputnik, per capire se anche questo vaccino ha eventi avversi di questo tipo. È uno degli aspetti che discuteremo con l'azienda - conclude - per avere il quadro completo".