Da Jerba (Tunisia) - Tre giorni in giro per i musei, le cattedrali e il centro storico di una capitale europea, una settimana al sole su una spiaggia esotica, l’altra in un agriturismo nostrano all’insegna della cucina di qualità, del riposo e del buon vino. Gli italiani in tempi di crisi economica non rinunciano alle vacanze: semmai le trasformano, limitando le aspirazioni e limando le esigenze, consapevoli – e non potrebbe essere altrimenti – di avere in tasca un portafoglio più leggero. Niente più lunghe permanenze nella stessa località ma microviaggi – un po’ qui, un po’ là – rigorosamente improntati al risparmio. Ma per chi si concede una periodo di relax all’insegna del «poco» – poco denaro da spendere, poco tempo da impiegare, poco preavviso – partire per l’estero è una scelta quasi obbligata. «Se, per esempio, si hanno a disposizione quattro giorni l’Italia è quasi sempre da escludere perché gli albergatori preferiscono vendere i soggiorni a settimana. A meno di non prenotare con un anticipo minimo, di un paio di giorni. Tutto è più facile se la meta è europea»: le informazioni sono frutto del lavoro sul campo del personale di Altaquota viaggi, agenzia turistica di Empoli, che li espone e li spiega mentre i telefoni continuano a squillare, tutte le sedie occupate da clienti in attesa di scegliere una destinazione. Anche questa folla è colpa della crisi: «Si viaggia all’insegna del risparmio – dicono all’agenzia – e si aspetta fino all’ultimo momento per decidere sfruttando offerte e promozioni». L’esperienza circoscritta dell’agenzia empolese è confermata a livello ben più ampio da Luca Battifora, direttore commerciale del Gruppo Ventaglio: «Le destinazioni estere continuano a essere fortemente richieste. Chi le ha sperimentate sa che i prezzi contenuti si sposano con una qualità di ottimo livello. A parità di servizio, un soggiorno in una località esotica costa meno che in Italia ». Le località che hanno registrato le migliori performances nel 2009 sono l’Egitto – «come sempre il Mar Rosso – spiega Battifora – e Marsa Matrouh, sulla costa mediterranea » – e le ormai intramontabili Spagna, Grecia, Tunisia. «Resta comunque da sottolineare – continua il direttore commerciale del Gruppo Ventaglio - una contrazione delle prenotazioni ovunque». Prenotazioni diminuite e anche meno puntuali: «Se prima una famiglia prenotava le vacanze estive con almeno otto settimane di anticipo – spiega Battifora – oggi si arriva in agenzia molto più a ridosso della data di partenza, con ben chiaro in mente quanto si vuole spendere e per cosa. Meno chiaro dove si vuole andare. Il cliente spiega all’agente che genere di servizio cerca, qual è la cifra che ha a disposizione e si fa indirizzare. Questa è la stagione estiva dell’ultimo ventennio con maggiori difficoltà». Eppure i costi sono diminuiti perché il settore turistico ha cercato di reagire «contrando i prezzi – conclude Battifora – per sostenere il consumo senza rinunciare alla qualità». Sembra esente da qualsiasi problema il turismo giovanile che per l’estate 2009 fa registrare addirittura un incremento delle partenze: lo certifica il Cts, il Centro Turistico Studentesco, confermando la preferenza per le mete estere di quanti hanno tra i 18 e i 35 anni. Aumentano considerevolmente le partenze per la Thailandia – con una crescita del 9 per cento rispetto al passato – e, complice il cambio favorevole, per gli Stati Uniti. Gettonatissimo quest’anno il Mediterraneo dove viene confermato – e incrementato del 15 per cento – il gradimento per la Grecia e la Spagna: prezzi contenuti, mare cristallino e la possibilità di visitare le città d’arte ingolosiscono il turismo giovanile. Non tutti, in quest’estate improntata alle ristrettezze, sono in cerca di convenienza. «Ho appena venduto un soggiorno a Cipro, una settimana dal 9 al 16 agosto per diciottomila euro». L’agenzia Playmondo, a Milano in via Serbelloni, ha a che fare con gente determinata a spendere: «Anche quest’anno abbiamo venduto soggiorni non inferiori ai quindici giorni, con un incremento del turismo a lungo raggio diretto alle Bahamas, alle Maldive, alle Seychelles, negli Stati Uniti».