Formazione e ricerca. I 15 anni dell'IMT di Lucca, una storia di eccellenza italiana
Il cortile del complesso dell'IMT a Lucca
Una delle aule dell'IMT - .
L’IMT, scuola di dottorato totalmente pubblica, è una delle sei a ordinamento speciale del nostro Paese – tre delle quali si trovano in Toscana, essendo le altre la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna. Gli studenti, scelti sulla base del merito secondo criteri di selezione internazionali, arrivano a Lucca attratti da un’offerta formativa improntata alla multidisciplinarietà: due programmi di Dottorato, Cognitive and Cultural Systems e Systems Science, articolati in altri due percorsi ciascuno - Economics, Networks and Business Analytics; Computer Science and Systems Engineering; Analysis and Management of Cultural Heritage; Cognitive, Computational and Social Neurosciences - capaci di dialogare tra loro all’insegna della migliore multi- e interdisciplinarietà, inevitabilmente in lingua inglese. Il corpo docente è composto da neuroscienziati, economisti, esperti di game science e cybersecurity, fisici, giuristi, storici dei beni culturali e della filosofia medievale. Un sistema di vasi comunicanti amplificato dal modello campus che, oltre alla borsa ministeriale, offre agli studenti vitto e alloggio gratuiti per i quattro anni di dottorato, o per meglio dire, quattro meno uno, secondo una formula che lascia loro la libertà di scegliere se conseguire il diploma già al terzo anno. La comunione dei saperi, sia internamente sia esternamente, attraverso le collaborazioni sul territorio nazionale – nella Scuola stanno il Neuroscience Lab di Intesa San Paolo Innovation Center, il Competence Centre nazionale Artes 4.0 di cui la Scuola IMT costituisce un macro nodo e il Centro di Competenza in Cybersecurity Toscano (C3T) - e internazionale, è l'anima della formazione e della ricerca anche applicata. Solo per citare alcuni esempi, TREE-TOWER, una start-up innovativa spin-off della Scuola, che sviluppa software e soluzioni digitali su misura per l’industria 4.0. Poche settimane fa, l'European Research Council (ERC) ha assegnato un finanziamento da 1 milione e mezzo di euro ad un giovane ricercatore in Neuroscienze della Scuola per “Tweakdreams” (letteralmente “regolare i sogni”), un ambizioso progetto di ricerca sullo studio e la modulazione del sonno che integra neuroscienze, bioingegneria, medicina, psicologia e scienze sociali e che prenderà il via ufficialmente nel 2021. “La comunicazione della scienza è diffusione della conoscenza, primo baluardo per combattere il pregiudizio”, spiega Pietrini. Ed è per questo che la Scuola mette ogni anno grandi energie nelle attività di divulgazione come per la Settimana Mondiale del Cervello, gli incontri fra cittadini e ricerca nelle iniziative “Open IMT”, la collaborazione con le scuole, Bright-Night, La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, appena svoltasi con nuove modalità a causa del Covid-19. Nel segno di una formazione e di una ricerca che seminano sapere e raccolgono frutti per il bene della comunità. Per informazioni, https://www.imtlucca.it/