Milano. «Sì alla Vita» da 45 anni per i diritti del concepito
Da sinistra: Soemia Sibillo, Elisabetta Pittino, Marina Casini e Francesco Ognibene. In mano a tutti il nuovo numero di "Sì alla Vita"
«Ciò che non si comunica non esiste». Parola di Carlo Casini. Il fondatore del Movimento per la Vita lo scrisse in una delle sue centinaia di Lettere al popolo della vita, gli editoriali di Sì alla Vita, il periodico del Movimento per la Vita che vide la luce il 1° ottobre 1978 a Milano come strumento per dare unità di parole, idee e progetti ai volontari del Movimento all’indomani della grande mobilitazione per il referendum sull’aborto del maggio precedente e far conoscere le iniziative a sostegno della maternità. Proprio Milano è stata scelta dal Movimento per la Vita per dare il via alle celebrazioni dei 45 anni di una rivista – oggi bimestrale – che ha seguito da protagonista la storia recente del nostro Paese con lo sguardo del diritto più fragile e ignorato, quello del nascituro. L’Università Cattolica ha accolto l’incontro animato dalla presidente nazionale Marina Casini insieme all’attuale direttrice Elisabetta Pittino e a Soemia Sibillo, alla guida del Centro aiuto alla Vita Mangiagalli, in platea il presidente del Cav Luigi Bonzi, del presidente del MpV milanese Stefano Di Battista, del direttore di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio, oltre alla moglie e alla figlia dell’iniziatore e primo direttore del periodico Piero Pirovano, giornalista di Avvenire, scomparso un anno fa. A certificare lo storico e sempre più stretto legame del Movimento per la Vita e del suo giornale con il quotidiano dei cattolici anche l’intervento di Francesco Ognibene, che su Avvenire coordina è vita. Al convegno nazionale del Movimento da venerdì a domenica a Firenze debutterà il premio giornalistico intitolato a Pirovano e a Pier Giorgio Liverani, già direttore di Avvenire e poi di Sì alla Vita, che andrà a Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi.