Il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per Silvio Berlusconi imputato per rivelazione di segreto d'ufficio nel processo con al centro l'intercettazione Fassino-Consorte. L'accusa ha chiesto invece tre anni e tre mesi per il fratello Paolo. Il pm ha chiesto un anno per Silvio Berlusconi per l'accusa di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio per il 'passaggio di mano' dell'intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi del tentativo di scalata di Unipol a Bnl. Il 'nastro' venne, secondo l'accusa, estratto dai pc della procura di Milano quando non era stato depositato agli atti ed esisteva solo come file audio dall'imprenditore Roberto Raffaelli, titolare della Rcs, società che si occupava di apparecchiature per intercettazioni. Sempre secondo le indagini, l'audio venne fatto ascoltare all'allora premier Silvio Berlusconi ad Arcore il 24 dicembre 2005, alla presenza di Paolo Berlusconi, di Raffaelli e dell'imprenditore Fabrizio Favata che faceva da tramite. Il contenuto dell'intercettazione venne poi pubblicato il 31 dicembre 2005 su
Il Giornale di cui Paolo Berlusconi è editore. La richiesta di condanna a 3 anni e 3 mesi per Paolo Berlusconi riguarda le accuse di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio e ricettazione. Il secondo reato gli viene contestato nell'ambito dei suoi presunti rapporti con Favata e Raffaelli per la prospettiva che aveva la società Rcs di espandersi in Romania. Il pm ha chiesto invece l'assoluzione per il terzo reato contestato all'editore, ossia l'accusa di millantato credito.
GHEDINI: GIUDICI MILANO VOGLIONO INCIDERE SU ELEZIONI Appello Mediaset "incredibilmente già fissato"; "pressioni" dei pm sul calendario del processo Ruby, richiesta di condanna per Unipol dopo aver chiesto l'archiviazione: la magistratura milanese sta assumendo atteggiamenti "al di fuori dell'ordinario, destinati ad incidere pesantemente sulle elezioni". Lo dice
Niccolò Ghedini.