Lo scontro. Unioni civili, il Pd accelera
Unioni civili, avanti tutta. Ieri sera, dopo una giornata piena di successi per il governo (dalla legge sulla cittadinanza alla riforma del Senato che hanno fatto considerevoli balzi in avanti) il Pd chiede ed ottiene che il nuovo ddl Cirinnà arrivi subito dell'aula del Senato che ha appena concluso l'esame della riforma costituzionale. Ma il clima nella maggioranza è teso. Renzi sin dalla prime ore del mattino insiste sull'incardinamento della legge sulle unioni civili prima della legge di stabilità. Grasso: capigruppo indicato testo Cirinnà. La conferenza dei capigruppo ha indicato come testo base per l'aula del Senato il ddl 2081 a prima firma Cirinnà. Lo ha annunciato il presidente del Senato Pietro Grasso ieri spiegando quanto deciso dalla capigruppo. Poi l'aula passerà all'esame del provvedimento sui consulenti finanziari, per i quali sono previste le dichiarazioni di voto. Renzi accelera: sul 95% della legge c'è accordo. In un intervento di ieri mattina a Rtl102,5 Renzi ha ribadito di sperare che "si possa discutere cercando di trovare un punto di sintesi" anche perché "sul 95% della legge sulle unioni civili c'è l'accordo di tutti". Punto di sintesi che però ieri, nel faccia a faccia tra lui e Alfano a Palazzo Chigi durato più di due ore, non è stato nemmeno sfiorato. E anche oggi le posizioni tra i due alleati sembrano distanti. Punto del contendere, le adozioni dei figli del partner (la stepchild adoption), su cui Alfano non intende aprire. Su questo tema, ammette il premier "ci sarà una grande discussione in Senato e non ci sarà una posizione del governo su una questione che riguarda la libertà di coscienza". Ma, avverte Renzi, sui tempi nessuna concessione. "C'è una posizione dei partiti che compongono il governo perché la legge si faccia subito". Alfano: sulle adozioni non trattiamo. Parole che sono al tempo stesso una promessa di tempi stretti (come piace a buona parte del suo partito), ma anche ammissione di una profonda divergenza di vedute con gli alleati centristi, i quali tornano a ripetere con Angelino Alfano che "il punto per noi insuperabile è quello delle adozioni. Il bambino ha il diritto ad avere un papà e una mamma: non si scherzi con i bambini". Alfano ha parlato ieri da Londra, dove si trovava per un viaggio istituzionale, a nome di tutto il suo partito precisa e non della maggioranza. "Va bene tutelare l'aspetto patrimoniale" ma, ha aggiunto, "noi siamo al governo per difendere i nostri valori". "Siamo contrari a un'equiparazione ai matrimoni" e anche all'inserimento nella legge di un qualche termine "interpretabile da parte di un giudice per aprire la strada ai matrimoni". L'Ok dalla capigruppo. A Roma però il Pd non sentiva le lamentele dell'alleato, e ha tirato diritto. L'ufficio di presidenza del gruppo democratico di Palazzo Madama ha dato un consenso unanime sull'incardinamento del ddl. In serata i capigruppo ratificano la decisione: in aula subito, senza passare dal via, nonostante la discussione in Commissione non sia ultimata e nonostante ci sia un testo (il nuovo ddl Cirinnà) senza relatore. La sponda del M5S. Nella capigruppo anche il M5S, che da tempo chiede al Pd di "sbrigarsi", ha chiesto la calendarizzazione del disegno di legge sulle unioni civili come primo punto dei lavori del Senato e prima dell'incardinamento della proposta di legge Boccadutri sul finanziamento dei partiti. Ap-Ncd: contrari a calendarizzazione immediata. Gli alleati di Alleanza popolare hanno tentato di rinviare l'approdo in aula, ma senza riuscirci. Renato Schifani ha annunciato, e confermato, un voto contrario. Carlo Giovanardi si è appellato al presidente del Senato Pietro Grasso invitandolo con una lettera a non forzare i tempi e a rispettare il regolamento. "Le divergenze sul ddl Cirinnà - ha aggiunto Maurizio Sacconi - sono ben più consistenti del 5% ipotizzato dal presidente del consiglio". Voto contrario, per Fi, anche da parte di Paolo Romani. Il Pd da parte sua ribadisce la "libertà di coscienza" già anticipata da Renzi. "Verrà data indicazione del voto secondo coscienza sulla stepchild adoption" ha detto il senatore dell'area cattolica Stefano Lepri. Per Bebbe Fioroni il punto fondamentale è fare una buona legge non farla presto. "Il braccio di ferro sui tempi è irrilevante rispetto al merito" ha sottolineato. "Bisogna garantire i diritti di quelli più deboli e che non hanno voce, i figli". Anche la senatrice Emma Fattorini ha messo in guardia su pericolose fughe in avanti sul tema della genitorialità. "In sintonia con tanta parte del paese anche io resto perplessa su un'idea di genitorialità così come è prevista nell'attuale formulazione".