Libertà di stampa. L'Unesco: «I governi proteggano i giornalisti»
È compito dei governi assicurare protezione ai giornalisti, specie nel corso di eventi complessi come campagne elettorali o proteste di massa. Un dovere ribadito dall’Unesco, che ieri (Giornata internazionale per mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti) ha pubblicato un nuovo documento sul tema: “Il ruolo delle forze dell’ordine: garantire la sicurezza dei giornalisti durante le manifestazioni e le elezioni”.
Un testo divenuto necessario sulla base dei dati diffusi dalla stessa organizzazione. Numeri allarmanti, che palesano come il ruolo fondamentale della stampa a tutela della democrazia sia sempre più a rischio. Secondo l'Unesco fra gennaio 2019 e giugno 2022 ci sono stati attacchi ai giornalisti (legati proprio alle fasi elettorali) «nel contesto di almeno 89 elezioni svolte in 70 paesi di varie parti del mondo», durante le quali «sono stati aggrediti 759 professionisti dei media (il 29% donne)», nel 42% dei casi proprio dalle forze dell’ordine.
Come riporta Ossigeno, associazione impegnata nella tutela della libertà di stampa e della professione giornalistica, l'organizzazione ricorda anche che l’anno prossimo i cittadini saranno chiamati a votare in 80 paesi (28 andranno alle urne nella sola Unione Europea) e che nel periodo 2015-2021 in 101 paesi alcuni giornalisti hanno subito gravi attacchi (soprattutto da parte delle forze dell’ordine, con percosse e arresti arbitrari, ma anche da parte dei manifestanti) mentre seguivano manifestazioni pubbliche e proteste e durante queste manifestazioni 13 giornalisti sono stati uccisi.
Per cercare di arginare il fenomeno l'Unesco raccomanda ai governi di favorire il dialogo tra gli operatori media e le Forze dell'ordine, di introdurre corsi di formazione e di sottoporre gli agenti ad addestramenti specifici.