Le associazioni. «Un'alternativa al dramma». «Riportare i consultori alle origini»
Accolgono il disegno di legge con interesse per i temi affrontati le due principali associazioni per la vita d’ispirazione cristiana. Da giurista, Alberto Gambino, presidente di Scienza & Vita, ritiene che «l’idea di introdurre nell’iter procedimentale che porta all’interruzione della gravidanza » il nuovo percorso dell’adottabilità del concepito «rappresenta una valida alternativa all'aborto che non può che essere presa in considerazione da chiunque abbia a cuore la vita nascente e la stessa salute psico-fisica della madre». L’adottabilità del nascituro potrebbe aprire a forme surrettizie di utero in affitto? «In realtà – spiega Gambino – la surrogazione di maternità è impedita dal fatto che i genitori adottivi sono scelti dal giudice sulla base di una lista nazionale e non ci sono, dunque, contatti preventivi con la donna gestante; inoltre devono dichiarare di essere disponibili ad adottare bambini con malformazioni, situazione impensabile nella maternità su commissione». Quanto alla «capacità giuridica 'forte' del feto» il presidente di Scienza & Vita osserva che «la proposta non mira a sostituire la possibilità di abortire» ma «ad ampliare la libertà di scelta della donna che ha un’alternativa in più rispetto alla scelta abortiva».
Gambino infine ricorda che una proposta analoga fu avanzata da «deputati centristi della scorsa legislatura (Sberna e Gigli)», con la «prospettiva di ridurre sulla psiche della donna le ripercussioni che il dramma dell’aborto spesso provoca». Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente nazionale del Movimento per la Vita, Marina Casini Bandini che accoglie con cauto favore il ddl in quanto «riconosce nel concepito un essere umano a pieno titolo, titolare del fondamentale diritto alla vita», battaglia storica del Mpv. Importante anche che venga accolta «l’idea che la rinuncia alla sanzione penale per l’aborto non coincide con l’abbandono della tutela della vita nascente da parte dello Stato», altro tema di impegno storico del Movimento.
Nel testo del ddl si intravede anche la «tutela della straordinaria relazione madre-figlio durante la gravidanza, relazione deturpata dall’aborto». Infine, una misura come quella ipotizzata dal progetto di legge «preserva la salute psichica della madre, altrimenti ferita dalla soppressione del figlio, come ormai provano tante testimonianze e molti studi». Ma Marina Casini Bandini guarda oltre e chiede più coraggio: «La tutela della vita nascente e della maternità durante la gravidanza – afferma – è un tema di primaria importanza che andrebbe affrontato con un respiro più ampio rispetto a quello, pur significativo, dell’adozione dei bimbi in grembo. Nelle scorse legislature sono state presentate proposte di legge per il riconoscimento della capacità giuridica del concepito modificando l’articolo 1 del Codice civile e per la riforma dei consultori familiari affinché siano sganciati da ogni compromissione con le pratiche abortive e siano veramente a servizio della vita nascente e della maternità sul modello dei Cav». Ed è «su queste strade il MpV è disponibile a collaborare con i parlamentari».