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Napoli. «Babbo Natale, aiutami a sentire». E al piccolo Mihai arriva in dono la protesi

Antonio Averaimo, Napoli domenica 15 dicembre 2024

Il piccolo Mihai nella stanza della casa famiglia in cui vive

Come tanti altri bambini di ogni parte del mondo, anche Mihai ha scritto una letterina a Babbo Natale. Non gli ha chiesto però, come hanno fatto e faranno altri coetanei, un nuovo smartphone o una nuova consolle per videogiochi, bensì una cosa assai più importante per lui: una protesi acustica molto costosa senza la quale non può sentire, lui che è affetto da una forma di sordità fin dalla nascita. E in men che non si dica, ben prima della notte del 25 dicembre, il bambino è stato accontentato.

Non da Babbo Natale, s’intende, ma da un gruppo di amici che si fa chiamare “Società per amore” e che ogni anno, in prossimità delle feste natalizie, raccoglie le letterine scritte da bambini ricoverati in ospedale o che vivono in case-famiglia, facendo di tutto per esaudire i loro desideri. Nel caso del piccolo rimasto orfano del suo apparecchio sono bastate solo poche ore, poiché all’appello di Anna Di Biase, fondatrice della “Società per amore”, hanno risposto fin da subito in tanti. «È un piccolo “miracolo” – dice la donna, fervente credente −. Siamo un gruppo di amici che crede fermamente nell’aiuto della Provvidenza. Le offerte che chiediamo non arrivano a noi, ma direttamente a chi ne ha bisogno. Così è stato anche nel caso di Mihai, che riceverà la sua nuova protesi già prima di Natale. Ben cinque donatori anonimi si sono proposti di acquistare da soli l’apparecchio al bambino, tanto che abbiamo dovuto addirittura scegliere quale delle cinque donazioni accettare…».

Del resto, la storia del bimbo di origini rumene è di quelle che muovono i cuori delle persone. Già, perché Mihai non aveva solo perso la sua protesi, ma anche la cosa più preziosa per chi ha la sua età: sua madre, fuggita dalla casa-famiglia del Casertano in cui viveva col figlio. È stata proprio lei, finita in una spirale di dipendenze, a far sparire quell’oggetto così prezioso, probabilmente per rivenderlo. È lo stesso bambino, che è stato affidato alla sua casa-famiglia dopo esser stato trovato una sera dai carabinieri a vagare da solo in strada, a raccontare questa triste storia nella letterina affidata alla “Società per amore”.

«Caro Babbo Natale, sono Mihai – scrive il piccolo −. Ho origini rumene, ma sono nato qui in Italia. Ho due occhi grandi grandi, il naso a patatina e un cuore grande. Da quando sono nato, per sentire ho bisogno di due apparecchi cocleari, però uno l’ha portato mia mamma con sé, l’altro l’ho perso al parco. Io ho imparato a leggere il labiale e sono bravo a comunicare, però ho bisogno di un altro apparecchio per sentire la voce dei miei amici, dei miei operatori e un giorno dei miei genitori nuovi. Caro Babbo Natale, mi puoi aiutare? Ti voglio bene». La richiesta di aiuto di Mihai, che ora aspetta – come si evince dalla sua lettera – di essere adottato, è stata presto esaudita.

E ora la “Società per amore” di Anna Di Biase è impegnata a cercare di far diventare realtà i desideri di altre centinaia di bambini. C’è chi, costretto in ospedale, chiede un cagnolino oppure una tuta. C’è poi un ragazzo di 13 anni che vorrebbe invece che la sua casa, ora in pessime condizioni, potesse essere ristrutturata. La madre − abbandonata dal marito, poi impegnata in mille lavoretti per sbarcare il lunario e ora costretta a casa a causa di una malattia − non riesce a garantire ai suoi figli nemmeno una cameretta e il riscaldamento. C’è da scommettere che “Babbo Natale”, alias la “Società per amore”, farà di tutto per esaudire anche quest’altra richiesta.