Una giornata da bollino rosso. Caldo record Ecco i piani per gli anziani
Il caldo di questo agosto da bollino rosso rischia di togliere il fiato ai molti anziani rimasti soli nelle 18 città che il ministero della Salute ha marcato con la massima allerta almeno fino al weekend. Oggi le temperature raggiungeranno il picco, secondo i dati del bollettino meteorologico diffusi dal dicastero, ma già martedì si sono registrati tre casi di decesso dovuti all’innalzamento delle temperature di questa settimana. Ieri poi un altro anziano è stato ricoverato a Genova in codice rosso, complice il 71% di umidità registrato nel capoluogo ligure. Anche a Napoli negli ultimi due giorni gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli hanno registrato un incremento del 20%, per la maggior parte si tratta di cardiopatici in età avanzata. E mentre in Sardegna la colonnina di mercurio lambisce i 40 gradi, sul litorale veneto il tasso di umidità ha raggiunto il 100%. La canicola estiva può diventare un dramma per gli over 65 se va ad aggiungersi alle tante situazioni di solitudine. Perché un malore diventa fatale se non si ha nessuno da chiamare e avere qualcuno a cui raccontare la propria giornata può fare la differenza. Sono i numeri a spiegarlo, come dimostra il piano della Comunità di Sant’Egidio attivato ormai 14 anni fa. «Dal 2004 a oggi nei quartieri dove è presente il nostro programma – spiega Giancarlo Penza, coordinatore del progetto 'Viva gli anziani' della Comunità, rilanciato nei giorni scorsi nella Capitale dopo il buon esito avuto negli ultimi anni – c’è stato un decremento del tasso di ricovero in ospedale, un abbassamento del ricorso agli istituti e in alcuni anni critici, come nel 2015, la mortalità si è abbattuta del 50%». Il piano venne concepito dopo l’estate del 2003: tra il 16 luglio e il 31 agosto di quell’anno, certificò un’indagine dell’Istituto superiore di Sanità sulle 21 città capoluogo di regione, ci fu un eccesso di mortalità pari quasi a 8mila decessi tra i soggetti molto anziani – oltre i 75 anni – rispetto allo stesso periodo del 2002. «Dall’anno successivo immaginammo quindi un programma universale – continua Penza –. La cosa che ci colpì fu il fatto che si moriva soprattutto per mancanza di contatto umano. Un occhio vigile avrebbe potuto prevenire molti casi».
Telefonate contro la solitudine A quell’estate rovente seguì un’attività di mappatura, la stesura di un archivio telematico e l’installazione di una linea telefonica ancora oggi al centro di Viva gli anziani, ora allargato a diversi quartieri della Capitale. I volontari di Sant’Egidio fanno quotidianamente telefonate per verificare le condizioni degli anziani seguiti. Ma ciò che distingue il programma è una sorta di rete di prossimità che coinvolge le persone presenti nella vita dei soggetti interessati: il medico di base, il portiere o anche soltanto un vicino di casa. Bastano piccoli segnali e un po’ di attenzione per capire che qualcosa non va, perché dietro una finestra che non viene aperta come invece succede tutti i giorni potrebbe esserci un anziano colpito da un malore. «Questo sistema ha fatto riscoprire a molte della persone coinvolte, un senso di comunità e di appartenenza e ha evitato che prevalesse l’individualismo in cui sono immerse le nostre città e che spesso sfocia verso l’isolamento sociale – continua il responsabile del progetto –. Al contempo ha permesso agli anziani di restare nelle proprie case e nei quartieri in cui hanno vissuto da sempre». In alcuni casi sono stati gli anziani stessi a diventare volontari e a rendersi utili per i loro coetanei, dando concretezza all’espressione “invecchiamento attivo”. È il caso di Sofia, una delle donne inserite nella rete di assistenza qualche anno fa. Superati gli ottant’anni ha chiesto di poter diventare parte del programma e adesso si reca ogni giorno nella sede di Trastevere per telefonare a centinaia di persone.
Spesa e assistenza A Milano il piano del Comune per l’emergenza caldo è stato predisposto già a fine giugno con l’attivazione del numero verde per le chiamate di emergenza e il potenziamento dell’assistenza domiciliare. In questo quadro si è inserita anche la Caritas Ambrosiana con una rete di 40 personal shopperdisponibili a fare la spesa, consegnare pasti, recarsi in farmacia o anche semplicemente ac- compagnare gli anziani per una passeggiata. «Ovviamente – fanno notare da Caritas ambrosiana – nel fare questo, svolgono anche la funzione di sentinelle, monitorando quotidianamente lo stato di salute dei beneficiari del servizio». L’altra attività della Caritas milanese destinata agli anziani si chiama “Il pranzo è servito”, un pasto comunitario offerto nel refettorio della mensa di Greco, struttura nata da un’idea di Massimo Bottura, che ne ha fatto un ambiente gradevole e accogliente, punto di incontro e socializzazione per molti anziani della zona.