Famiglia. Una Fondazione per la natalità. Per invertire il trend demografico
«Il nuovo record negativo di nascite, meno di 400mila all’anno, certificato dall’Istat non è più un campanello d’allarme, ma un certificato di morte per un Paese che senza figli non ha futuro». Per Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, è inutile girarci intorno: la natalità è la nuova questione sociale. E proprio con l’obiettivo di rilanciare le nascite e il futuro del Paese è nata la Fondazione per la natalità, con l’obiettivo di trovare insieme soluzioni concrete e rapide per invertire il trend demografico.
«È urgente – aggiunge De Palo, che presiede la neonata formazione – che tutto il sistema Paese, dalla politica all’economia, dallo sport alla cultura, dalla sanità alle forze sociali, dai media al mondo dello spettacolo, convergano su questo tema. Per questo ci ritroveremo a Roma – spiega – il 12 e il 13 maggio per la seconda edizione degli Stati generali della natalità, perché questa è la battaglia che dovremo combattere tutti insieme per i prossimi vent’anni». La Fondazione, De Palo lo aveva già spiegato lo scorso dicembre quando per la prima volta era stato presentato il progetto, nasce con la consapevolezza della necessità che ci sia un organo che si occupi solo di questo (anche se il Forum del- le famiglie avrà sempre voce in capitolo).
«Era necessario creare una struttura agile che possa aiutare nel reperimento fondi, nell’organizzazione, nelle campagne. È anche importante entrare nelle scuole a sensibilizzare su questi temi». Se crolla la natalità, sottolinea ancora De Palo, «crolla il pil, il welfare, il sistema pensionistico, crolla il sistema sanitario. Ci saranno dei danni irreparabili e purtroppo il problema non lo risolvi in un anno, lo devi risolvere seminando, piantando per il futuro: iniziando oggi e vedendo i frutti tra dieci o quindici anni». L’appello della associazioni familiari è rivolto come sempre anche al governo, in particolar modo perché si decida con forza di investire le risorse del Pnrr sull’emergenza. Un buon segnale – o «un primo passo» come l’ha definito a più riprese il Forum – è stata l’introduzione dell’assegno unico: «Era necessario partire – l’opinione di De Palo –, l’assegno è una novità assoluta che porta con sé grandi cambiamenti. Il primo anno non sarà facilissimo per tutti, sarà necessario un rodaggio».
Parole confermate dal numero ancora troppo esiguo di domande presentate all’Inps: poco più di due milioni secondo i dati di fine febbraio, contro i 7,2 milioni aventi diritto. Motivo per cui il Forum continua con la sua comunicazione mirata alle associazioni affinché avvisino tutti gli aderenti, i loro tesserati, le loro famiglie circa la scadenza. Ogni giovedì, poi, sempre il Forum sta organizzando una diretta sulla pagina Facebook durante la quale si risponde alle domande sull’assegno, insieme a tante richieste di aiuto su situazioni poco chiare.
«Da una parte rispondiamo alle domande; dall'altra, abbiamo raccolto le sollecitazioni e criticità che emergono e stiamo preparando un dossier per la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e per l’Inps» aggiunge De Palo. Prima, però, «per le politiche familiari si andava avanti a colpi di bonus, così quando cambiavano i governi cambiava tutto. Invece ora l’assegno dà una struttura alle politiche familiari del nostro Paese». Si parte da qui insomma, ma – e i dati dell’Istat lo confermano – bisogna correre.