Attualità

La struttura. Una «comunità di vita e di servizio» che opera dal 1971 nel nome di don Enzo Boschetti

(U.Fo.) martedì 14 ottobre 2014
La casa del giovane (Cdg) di Pavia è una «comunità di vita e di servizio» fondata nel 1971 da don Enzo Boschetti, sacerdote pavese di cui è in corso la causa di beatificazione. Accoglie giovani con gravi problemi familiari o di dipendenza, persone con disagio psichico, madri sole con figli e senza fissa dimora. Fanno riferimento alla Cdg anche circa 50 persone affette da gap (gioco d’azzardo patologico), seguite dalla psicoterapeuta Veronica Borelli. Alcuni, con una situazione particolarmente compromessa o senza appoggio in famiglia, sono accolti in regime residenziale. La terapia consiste in un controllo severo del flusso di denaro da parte di un referente interno alla sua famiglia e in incontri di gruppo settimanali, ogni venerdì dalle 20.30 alle 22.30. L’obiettivo non sarà solo di eliminare il gioco d’azzardo, ma di ridare senso alla vita e alle relazioni, abbandonando stili di vita e pensieri disfunzionali. Alla base del gruppo c’è un rapporto paritario tra i partecipanti, la libertà e la consapevolezza di poter dichiarare le proprie difficoltà, la sincerità, il rispetto delle opinioni altrui senza essere giudicati, e il rispetto della privacy legato alla segretezza di ciò che viene detto. Chi non rispettasse la privacy, verrebbe espulso dal gruppo. Il percorso dura almeno un anno. Il primo gruppo è stato organizzato nel 2013, un secondo nel 2014 e presto ne partirà un terzo. (www.cdg.it).