Attualità

IL RICORDO DEL TERREMOTO. Un secolo dopo la terra trema di nuovo

Maria Gabriella Leonardi domenica 28 dicembre 2008
Sono ancora aperte, dopo cento anni, le ferite provocate a Messina dal terribile terre­moto che la rase al suolo nel 1908. A distanza di un secolo, infatti, 20mila per­sone vivono ancora nelle baracche realizzate subito dopo il sisma per dare un tetto a chi aveva perso tut­to. Secondo la stima di Le­gambiente sono 3.336 le baracche dislocate nei quartieri di Fondo Fucile, Giostra, Ca­maro, An­nunziata Alta, Valle degli Ange­li. Qui le persone vi­vono in condizioni precarie, tra fogne a cielo aper­to, e pareti di carton­gesso se­gnate dalle crepe. Vi vanno a vivere ex­tracomunitari senza casa e rom, col rischio che scop­pino guerre tra poveri. Nei giorni scorsi, tre parla­mentari hanno presentato alle Camere un’interroga­zione sui cent’anni delle baracche di Messina. « È davvero inconcepibile – si legge nel documento – che dopo tanto tempo la gente viva ancora in condizioni di estremo disagio e peri­colo per la salute con i rat­ti che scorrazzano fra le ba­racche con i tetti in amian­to » . Nel suo messaggio alla città per il Natale, l’arcive­scovo di Messina- Lipari­Santa Lucia del Mela, Ca­logero La Piana, ha con for­za dichiarato: « La memo­ria centenaria del tragico evento del 1908 avviene in un momento difficile. In città e provincia viviamo il dramma della precarietà, della incertezza e della stessa perdita del lavoro. Troppe le famiglia che fati­cano a vivere dignitosa­mente. Cresce il numero dei poveri. E sono ancora in tanti ad attendere un tet­to sicuro dove ripararsi dal freddo e dalla pioggia, dal vento e dalla “nudità”. Con i disagi e i danni provocati dalle alluvioni, continua a piovere sul bagnato. Uni­sco il mio grido a quello di coloro che invocano assi­stenza e chiedono di non essere abbandonati da chi ha il dovere di intervenire. Esprimo piena solidarietà auspicando risposte con­crete dalle istituzioni pre- poste a garantire i diritti degli uomini e a farsi cari­co dei poveri e degli emar­ginati » . Da giorni sono in corso le celebrazioni per ricordare l’anniversario del terremo­to. Ieri lungo la via Gari­baldi sono arrivati gli uo­mini di protezione civile dei Comuni e delle Provin­ce della Sicilia con schiera­mento di mezzi. In serata nella chiesa di Montever­gine, l’arcivescovo emeri­to, Giovanni Marra, ha ce­lebrato una liturgia in suf­fragio delle vittime del ter­remoto, ac­compagna­ta dal Me­morial Concert e da un Reci­tal di lettu­re e testi­monianze. Subito do­po, al teatro Vittorio E­manuele, è stata inau­gurata la mostra “ Terremoti d’Italia” pro­mossa dalla Protezione ci­vile, cui seguirà un concer­to della memoria dell’or­ganista francese Jean Guil­lou. In Cattedrale, saranno di­stribuite bevande calde con offerta floreale delle Confraternite e Pie Asso­ciazioni al monumento dell’Arcivescovo D’Arrigo, a memoria di tutti i caduti del terremoto. Seguiranno concerti, proiezione di fil­mati e momenti di pre­ghiera alla presenza del­l’arcivescovo La Piana. Al­le 8.30, al Gran Camposan­to, la cerimonia in memo­ria degli 80mila civili e mi­litari vittime del tragico ter­remoto del 1908.