Attualità

Coronavirus. Per le famiglie un buono da 600 euro e congedi aggiuntivi da 15 giorni

Gianni Santamaria martedì 10 marzo 2020

Bambini al parco giochi

Al ministero della Famiglia e delle Pari opportunità è in piena elaborazione il pacchetto specifico per l’emergenza coronavirus. Per far fronte alla sospensione dei servizi scolastici su tutto il territorio nazionale, sono due i tipi di misure allo studio. In un’azione sviluppata in stretto raccordo con i dicasteri del Lavoro, del Tesoro e della Pa. Il primo punto previsto è proprio un aiuto economico diretto.

Per le famiglie con redditi medio-bassi, la ministra Elena Bonetti (Iv) propone un contributo per le spese per il babysitting di circa 600 euro mensili. Potrebbe essere sotto forma di un voucher o di bonus, che potrebbe essere maggiorato per un nucleo dov’è presente un operatore della sanità. E andrà incontro alle spese educative, di custodia e cura dei figli per quelle famiglie alle quali non è possibile ricorrere ai congedi, per la natura del lavoro svolto (per l’appunto gli autonomi). Anche per le spese di caregiving si vuole riconoscere un contributo per famiglie con persone non autosufficienti.

Per i soli lavoratori che non possono ricorrere al 'lavoro agile' da casa, sono previste poi misure straordinarie di congedo parentale per un numero aggiuntivo di 15 giorni (rispetto alle norme attuali), da utilizzare per quei genitori che hanno figli minori fino a 12 anni. Per le famiglie con un solo genitore o dove il 'secondo' genitore è coniuge di un operatore sanitario, sarà previsto che sia questo a poter usufruire di tutti i 15 giorni.

Oggi i congedi sono previsti per i genitori di bambini fino a 12 anni per un periodo totale di 10 mesi, ricevendo un’indennità pari al 30% dello stipendio medio giornaliero fino a 8 anni d’età del figlio (e senza indennità da 8 a 12 anni). Una particolare attenzione, chiesta da Bonetti, è che la norma sia costruita in un’ottica premiale della corresponsabilità tra padri e madri: cioè dia giorni aggiuntivi, laddove possibile, per i genitori che prendono entrambi e proporzionalmente il congedo previsto.

Alla base c’è il principio che la responsabilità di cura dei figli non debba ricadere solo sulle madri e disincentivare il lavoro femminile. Ulteriore attenzione è stata chiesta dalla Bonetti per le famiglie degli operatori sanitari e dei ricercatori coinvolti nel lavoro per fronteggiare l’emergenza. Per l’altro genitore - per il quale non si applichino le tutele previste dalle disposizioni vigenti in materia di sospensione o riduzione di orario e che non possono svolgere l’attività in modalità agile - va stabilito il diritto di assentarsi dal lavoro per provvedere alla cura dei figli.

A queste famiglie andrà corrisposto il massimo dei giorni di congedo previsto dalla norma. «È evidente - commenta Bonetti - che si tratta di misure straordinarie», che servono ad aiutare le famiglie nella «riorganizzazione » di vita, ma anche economicamente, visto il «momento difficile». «Ho chiesto la possibilità di un aiuto economico anche per spese di cura verso familiari non autosufficienti», aggiunge Bonetti. Alle misure, che sa- ranno attive presumibilmente a metà della prossima settimana, si aggiunge l’aumento di 5 milioni ai fondi per l’imprenditoria femminile dal bilancio del Dipartimento pari opportunità.

È un’azione che vuol rispondere anche al Forum delle associazioni familiari, che - con il presidente Gianluigi De Palo - chiede certezze. «Stiamo ancora aspettando la concretizzazione di almeno qualcuno dei provvedimenti che erano stati messi sul tavolo», incalza De Palo. Il quale sottolinea in particolare il «mistero» che avvolge i papà e mamme che lavorano a partita Iva: «Saranno anche loro degni di ricevere un contributo per la cura dei figli? Il tempo delle analisi è già scaduto, urgono risposte chiare».