Tragedia nazionale. Un'altra strage sul lavoro: 5 morti
Una manifestazione per dire «basta» alle morti sul lavoro
Non si arresta la lunga scia di sangue che segna tragicamente il mondo del lavoro. Altri cinque lavoratori, quattro uomini e una donna, hanno trovato la morte nel giro di poche ore.
In provincia di Frosinone, il crollo del soffitto di un capannone ha travolto e ucciso un lavoratore e ferito un altro. I due operai della ditta romagnola Lamberet spa sono precipitati da un'altezza di sei metri. Lulzim Buci, 53 anni di nazionalità albanese, è morto mentre il collega che si trovava con lui, un cittadino marocchino di 31 anni, è stato portato in ospedale. È successo nella zona industriale che sta a due passi dall'Autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta. Un punto strategico. Su quell'impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell'amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri.
Un'altra vittima a Massa Finalese (comune di Finale Emilia, in provincia di Modena) in un'azienda che si occupa di commercializzazione del sale. A perdere la vita è stato un 59enne titolare e socio dell'azienda insieme al fratello. L'uomo, stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri accorsi sul posto e dai rilievi della medicina legale, è morto dopo essere stato colpito e poi schiacciato da un macchinario. Vani i tentativi di rianimazione, sul posto anche i vigili del fuoco. Il 59enne è morto sul colpo. Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano (Pesaro Urbino). Il marinaio è finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c'era più nulla da fare.
La quarta vittima della giornata è un manovatore di Mercitalia, investito e ucciso da un treno in transito alla stazione di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, lungo la linea Milano-Bologna. L'uomo stava camminando a piedi lungo i binari per arrivare in stazione dopo aver finito il turno di lavoro. Si sarebbe, probabilmente, avvicinato troppo ai binari e un treno regionale lo ha investito, non lasciandogli scampo.
Infine, dopo due mesi di coma, al Policlinico di Palermo è morta Mimma Faia, la donna di 38 anni rimasta folgorata mentre faceva le pulizie in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. La donna, madre di 4 figli, fu travolta da una scarica elettrica mentre lavava il pavimento.