Tifo e violenza. Ultras, a Milano scontro pianificato. Sequestrata un'auto a Napoli
Un'immagine degli scontri tra ultras in Via Novara dove è stato investito e ucciso Daniele Belardinelli (Fotogramma)
Pianificato da tempo, in silenzio, seguendo il "codice d’onore" delle curve che dettano legge negli stadi italiani. A distanza di dieci giorni dagli scontri avvenuti prima della partita Inter-Napoli, è questo uno dei possibili scenari che emerge sull’ultima notte di violenza del calcio italiano.
Sequestrata auto a Napoli
Intanto è arrivata una svolta importante nelle indagini sulla morte di Daniele "Dede" Belardinelli, l’ultrà del Varese morto a Milano a causa delle ferite ricevute durante gli scontri. A Napoli, un’Audi station wagon nera, che era presente il 26 dicembre in via Novara, a Milano, luogo dove sono avvenuti gli scontri tra ultras interisti (fiancheggiati dalle frange più estreme del tifo del Varese e del Nizza) è stata sequestrata, nell’ambito dell’inchiesta milanese coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri.
Controlli a tappeto
L’ultrà del Napoli, che sarebbe stato a bordo dell’auto, ha provato a negare la sua presenza nel capoluogo lombardo quel giorno, ma sarebbe stato smentito da alcune testimonianze. Nel frattempo, l’autopsia sul cadavere di Belardinelli sarà effettuata la prossima settimana. Gli inquirenti, infatti, stanno nel frattempo inviando una serie di informazioni di garanzia agli indagati nell’inchiesta anche con la contestazione, come atto dovuto, di omicidio volontario per svolgere gli esami autoptici e altri accertamenti tecnici. Non solo anche altre due autovetture sarebbero state individuate e anche per loro è atteso il sequestro. Ma se ne cercano anche altre.
L'indagine
Dagli accertamenti si dovrà capire se le vetture siano coinvolte nell’investimento di Belardinelli. Perché la nuova pista emersa dopo l’interrogatorio di Marco "il Rosso" Piovella, uno dei leader del Direttivo Curva Nord Milano 1969, indicato da Luca "il Gigante" Da Ros (pure lui come il capo dei Boys San in stato di fermo) come uno dei mandanti della spedizione punitiva contro il tifo partenopeo, è che Belardinelli sia stato appunto colpito mortalmente da due auto. Insomma, l’Audi station wagon sequestrata non solo potrebbe essere quella che è passata sopra a "Dede" ma fornirebbe un nuovo elemento nella composizione del puzzle del tifo organizzato 2.0.
L’appuntamento e l’omertà
In pratica, i due gruppi opposti, con collegamenti internazionali, si sarebbero dati appuntamento a poche centinaia di metri dallo stadio per un regolamento di conti, disciplinato dal "codice d’onore" delle curve, che prevede l’omertà sugli episodi di violenza. Il tutto eludendo, nei giorni precedenti la partita, l’attività preventiva che svolgono abitualmente le forze dell’ordine. I napoletani, per evitare i controlli a cui è soggetto il tifo organizzato durante le trasferte in pullman e treni speciali, sono partiti a bordo di macchine e furgoni di lusso, dando così l’idea che lo scontro era ampiamente preventivato da entrambe le tifoserie e che ci fosse una sorta di appuntamento concordato in precedenza.
Ultras di oggi e di ieri
Altro elemento che sembra emergere è l’identikit molto diverso dell’ultrà tipo rispetto a quello degli anni ’90. Rimangono sullo sfondo i tratti aggregativi tipici delle formazioni di estrema destra e del disagio sociale, ma quello spicca è l’agiatezza dei fermati e il loro grado di istruzione: laureato Piovella, laureando Da Ros, la vittima invece era un piccolo imprenditore che si muoveva tra Varese e la Svizzera. E infine la macchina sequestra a Napoli: un Audi di grossa cilindrata che costa diverse decine di migliaia di euro. E intanto sono stati sentiti in Questura a Milano i due ultras che hanno accompagnato il 26 dicembre scorso all’ospedale San Carlo Belardinelli.
Una ventina di indagati
Nel frattempo, sta aumentando il numero dei partecipanti alla rissa indagati (al momento i nomi iscritti potrebbero essere oltre 20), anche perché inquirenti e investigatori stanno facendo verifiche in queste ore sugli oltre 100 tifosi interisti e su un’ottantina di ultras napoletani. Intanto, per oggi pomeriggio nel carcere milanese di San Vittore è previsto l’interrogatorio del "pentito" Da Ros.