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L'udienza. Il Papa incontra una delegazione del Manifesto interreligioso sul fine vita

Redazione romana mercoledì 12 febbraio 2020

I presenti all'udienza salutano il Papa

Una delegazione composta dai promotori del Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita è stata ricevuta questa mattina da Papa Francesco nel corso dell'udienza generale del mercoledì che si è tenuta nell'Aula Paolo VI in Vaticano. Al Papa è stata donata copia del Manifesto Interreligioso, nato dall'esperienza dell'Hospice Villa Speranza, la struttura sanitaria dell'Università Cattolica dedicata all'assistenza residenziale e domiciliare dei malati oncologici e non oncologici in progressione di malattia, visitato da Papa Francesco nel settembre 2016 in occasione dei venerdì della Misericordia. Papa Francesco - riferiscono i presenti - ha lodato e incoraggiato il "Manifesto" che affratella tutte le religioni, rimarcando il fatto che è «un'iniziativa giusta».

Erano presenti all’udienza Pier Francesco Meneghini (Presidente GMC – Università Cattolica), Angelo Tanese (direttore generale Asl Roma1), Mariangela Falà (Presidente Tavolo Interreligioso), Don Carlo Abbate (Assistente Spirituale Hospice Villa Speranza), Mietta Capasso (Responsabile comunicazione Hospice Villa Speranza), e il dottor Alessandro Bazzoni (dirigente ASL Roma1).

Frutto di una sensibilità nei confronti del dialogo interreligioso in ambito sanitario, il Manifesto Interreligioso definisce nove diritti per garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto spirituale e religioso per chi si trova nella fase finale della vita in una struttura sanitaria, qualunque sia il suo credo. È in corso l'elaborazione delle Linee guida da condividere con gli operatori sanitari.

Nel suo primo anno di vita il “Manifesto” ha già ricevuto significativi attestati nazionali e internazionali. Infatti il documento ha ricevuto il 17 Aprile 2019 la Medaglia d’Argento dell’“United Nations World Interfaith Harmony Week Prize”, un evento annuale istituito dalle Nazioni Unite per promuovere il dialogo e la reciproca comprensione tra le diverse fedi, fondamentali per costruire una cultura della pace. Il premio – ottenuto per la prima volta da un progetto dell’Italia - è stato consegnato ai rappresentanti del Gruppo Promotore dal Re di Giordania in una solenne cerimonia che si è tenuta ad Amman.