Intervista. Il vicesindaco Gervasi: «Tutti contro, ma Riace andrà avanti»
Il vicesindaco di Riace, Giuseppe Gervasi
Riace, il giorno della piazza. Arrivano oggi, da tutta Italia, per manifestare la propria vicinanza a Mimmo Lucano, sindaco del borgo della Locride, finito nei guai per un’inchiesta che lo vede indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di irregolarità nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri, Domenico Di Croce, ha confermato gli arresti domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia di giovedì. La palla passa al Riesame di Reggio Calabria. Intanto la cittadina calabrese prova a tornare alla normalità: a guidarla è il vicesindaco facente funzioni, Giuseppe Gervasi, anch’egli fortemente scosso per l’accaduto, ma determinato a difendere il progetto del borgo dell’accoglienza.
Vicesindaco, che idea si è fatto di questa vicenda?
L’indagine dura da quasi 18 mesi, ma devo confidare che quando ho appreso dell’arresto del sindaco Lucano sono stato colto da una certa sorpresa. Anche perché l’inchiesta arrivata all’epilogo vede un impianto accusatorio parzialmente respinto dalle deduzioni del Giudice per le indagini preliminari. Mi preme evidenziare che la situazione, per chi come me vive il territorio, è molto delicata: infatti non risulta solo indagato un amico, nonché sindaco del mio paese, come Mimmo Lucano, ma tantissimi altri cittadini di Riace, molti dei quali hanno solo la "colpa" di essersi spesi per il proprio territorio: pensate che il 90% degli indagati mi confidava di essersi trovato per la prima volta davanti a un magistrato.
Un paese "sotto processo". Finirà così il sogno di Lucano?
Assolutamente no. Stiamo andando avanti seguendo l’idea degli ultimi anni. Se qualcuno pensava il contrario, posso smentirlo: il modello Riace, quella idea rivoluzionaria osservata da ogni angolo del mondo, andrà avanti nonostante le grosse difficoltà economiche che stiamo affrontando. Pensate: sono quasi due anni che i fondi per l’integrazione non vengono erogati regolarmente...
Sofferenza economica in un Comune che, a spulciare i conti, è in dissesto finanziario.
Qualcuno in queste ore sta cercando di mischiare le carte in tavola, ma il dissesto finanziario del Comune non c’entra nulla con i fondi per i rifugiati. Gran parte dei debiti dipendono dalle denunce scaturite per la presenza degli autovelox sul tratto della statale che attraversa Riace. Parliamo di centinaia di parcelle professionali che il Comune si è ritrovato a dover far fronte in seguito alle sentenze sfavorevoli. Oltre questo problema si aggiungono anche i debiti con la Sorical, la società che gestisce il sistema idrico regionale: insomma, sono problemi comuni a tantissimi Comuni della fascia jonica reggina. I fondi per l’accoglienza, invece, sono "partite di giro" che nell’istruttoria del dissesto finanziario non vengono nemmeno citati.
Un’altra accusa che viene rivolta a Lucano è quella di aver abusato del suo ruolo nell’affidamento diretto della gestione del ciclo dei rifiuti a due cooperative del posto.
È vero che all’epoca si è proceduto all’affidamento diretto del servizio, però ricordo benissimo che abbiamo discusso per mesi con l’Ufficio tecnico comunale circa il rispetto della normativa vigente. Ci possono essere stati dei vizi di forma o degli errori per imperizia, ma non abbiamo assunto una decisione "a cuor leggero". La finalità, tra l’altro, era in piena continuità con l’idea complessiva di Lucano: attraverso quelle cooperative si voleva incentivare l’occupazione locale per evitare il dramma dello spopolamento che sta colpendo vaste aree della Locride.
Un’idea che ad alcuni sembra un’utopia...
C’è un vento contrario al nostro progetto ed è evidente. Questo, però, non va a sovrapporsi assolutamente all’attività della magistratura e, allo stesso tempo, non ci impaurisce né ci limiterà nel continuare a dare manforte a tutte le persone in difficoltà che arriveranno a Riace.
Oggi Riace sarà un po’ il centro di Italia. Se lo aspettava?
Il nostro dovere è quello di garantire la massima serenità per la manifestazione odierna. Siamo certi che sarà un’iniziativa pacifica che sosterrà Mimmo Lucano e la nostra idea: la difesa della dignità umana è alla base del modello Riace.