Le corone di fiori del Capo dello
Stato, del Presidente del consiglio, di presidenti di Camera e
Senato ed anche quelle di Costa Crociere davanti al
Santuario della Consolata di Torino dove si sono
celebrati i funerali di
Antonella Sesino e Orazio Conte, le due
vittime torinesi dell'attentato di Tunisi. Appesi alla cancellata della chiesa
alcuni striscioni degli amici delle vuttime: "Non è giusto
morire così. Ciao Antonella" e "Mai soli". "
La strage degli innocenti che si è
rinnovata in questi giorni scuota la coscienza di ogni uomo di buona
volontà e ci renda tutti più consapevoli che chi si serve della
violenza e sceglie la via del sangue aggredendo cittadini inermi non
avrà mai la vittoria, se non nella propaganda strumentale sulla rete
e sulle vie mediatiche, perchè la Amore e la volontà di pace e di
rispetto di ogni persona, alla lunga, vinceranno, avendo dalla
propria parte la potenza di Dio". Così
l'arcivescovo di Torino,
monsignor Cesare Nosiglia, durante l'omelia funebre di Antonella
Sesino ed Orazio Conte.Parenti, amici e colleghi si sono raccolti intorno ai due
figli di Antonella Sesino e ai tre di Orazio Conte. Accanto al feretro del marito, in
chiesa c'era anche la moglie,
Carolina Bottari, in barella. La donna,
impiegata del Comune di Torino, è rimasta ferita nell'attentato al
museo del Bardo ed è rientrata in Italia ieri con un volo medicale. È
ricoverata all'ospedale Cto di Torino per le ferite riportate da dove
oggi è stata trasportata con un'ambulanza per assistere alle esequie
del marito.A Novara nelle stesse ore, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta si sono svolti i funerali di Francesco Caldara. Monsignor Franco Giulio Brambilla ha invocato amore per "guarire la rabbia che oggi portiamo dentro", "lenire la paura che ci fa sospettare di chi ci sta intorno" e "dare pace e consolazione" ai familiari delle vittime. In lacrime la comagna di Caldara, Sonia Reddi, anche lei ferita al Museo del Bardo, seduta su una carrozzina. "Francesco è morto - ha detto il vescovo - forse senza nemmeno accorgersene, rappresentando l'amore disarmato e disarmante del Signore crocifisso".