Attualità

RAPPORTO MINISTERO SALUTE. Tumori, in Campania si muore di più (e prima)

Pino Ciociola martedì 8 gennaio 2013
Li ha visti. E a un certo punto lo dice chiaro e tondo: «Venendo qui abbiamo incontrato quattro roghi e il loro fumo...». Subito dopo, durante la conferenza stampa, al ministro della Salute, Renato Balduzzi, sfugge anche un passaggio chiave. Forse gli esce da solo, certamente tutto d’un fiato: «Bisogna darvi una risposta della sanità che sia proporzionata all’elevata percezione del rischio che esiste qui. E non ci vuole una grande fantasia per comprenderne le ragioni».Sala consiliare del comune di Aversa piena, ieri pomeriggio, perché il ministro è venuto a presentare i risultati della “Relazione finale del gruppo di lavoro sulla situazione epidemiologica delle province di Caserta e Napoli, con riferimento alla mortalità per malattie oncologiche”, gruppo che mise in piedi lo scorso luglio (soprattutto dopo la lunga campagna di denunce di Avvenire). Il risultato è controverso e sta in due frasi scritte in grassetto e già sentite mille volte: «Non c’è nessun nesso causale accertato fra l’esposizione a siti di smaltimento di rifiuti e specifiche patologie», tuttavia «potenziali implicazioni sulla salute non possono essere escluse». Cioè, in soldoni, «non abbiamo convinzioni scientifiche, ma nemmeno possiamo raccontarvi che i rifiuti tossici non vi stiano ammazzando».Per carità, il ministro ripete varie volte che questo è «solo un punto di partenza, un riferimento certo, ma un primo quadro», che «questi dati potranno magari essere confutati», che adesso «dobbiamo lavorare tutti insieme», che proporrà alla Regione «una task force per dare una regia unica e complessiva», però resta la sensazione che vi sia un doppio binario. Il primo sul quale viaggia una posizione più formale, più ufficiale, cauta e attendista di molti altri dati, un secondo su cui cammina invece un’altra, più pragmatica, concreta. E forse da ieri sposata anche dal ministro, da cercare proprio in quel passaggio chiave. Oltre che in un’altra frase di Balduzzi: «È il momento di fare il salto di qualità» attraverso quella regia unica...»A fine febbraio si vota: gli resta poco tempo “governativo” a disposizione, il ministro, e lo sa bene. Quindi garantisce che tornerà qui «entro una ventina di giorni» per mettere insieme le Asl, l’Arpa, le associazioni e la società civile. E giura che avrà qualcosa di concreto, a cominciare dai soldi: «Nel bilancio della Salute ci sono più di cento miliardi che possono essere destinati ad obiettivi prioritari, poiché credo che anche questo lo sia, vedremo quanto di quella cifra gli si potrà destinare».I dati della ricerca, infine. Effettivamente da queste parti si muore di tumore più da queste parti che nel resto d’Italia, l’attesa di vita è minore. Però, ad esempio, tassi di mortalità «sono in diminuzione». E poi ci sono gli stili di vita sbagliati («sedenarietà, eccesso ponderale e fumo sono in Campania significativamente più frequenti»), la «scarsa adesione ai programmi di screening», le «difficoltà di accesso alle strutture sanitarie di diagnosi e cura», la «enorme frammentazione dei percorsi sanitari». Ma restano incontestatabili anche quei dati dell’Istituto oncologico napoletano Pascale del luglio scorso, che registrano un aumento spaventoso (47%) di mortalità tumorale a Sud di Caserta e a Nord di Napoli, per esempio.Restano le certezze ormai ventennali di magistratura e forze dell’ordine sullo sversamento in queste terre di ogni luridume tossico proveniente da mezza Italia a milioni di tonnellate. E c’è la risposta data ieri sera, pesante come un macigno - davanti al ministro - dal presidente campano dell’Associazione italiana medici per l’ambiente Gaetano Rirezzi: secondo voi c’è un nesso tra i rifiuti tossici e morte e malattie? «Sì».