Ad oltre due anni dalla fine della vicenda-Trisulti, con la revoca dell’affidamento della Certosa ad una associazione vicina a Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump che voleva farne un centro internazionale di formazione sovranista, il destino del complesso monastico in provincia di Frosinone resta ancora incerto. Anzi: sconosciuto. In questi due anni, infatti, non si è mai riunito il “Tavolo per la valorizzazione della Certosa di Trisulti”, costituito nel febbraio del 2022 dalla Direzione generale dei musei, di fatto proprietario del complesso che comprende anche una biblioteca statale e una chiesa, la cui cura pastorale è stata però lasciata già negli anni scorsi dai Cistercensi di Casamari, con gli ultimi padri oramai anziani. In questi due anni numerosi sono stati i solleciti da parte della “Rete Trisulti Bene Comune”, realtà associativa di cui fanno parte oltre 20 associazioni e istituzioni della provincia di Frosinone che tanto si è battuta, anche in sede legale fino al Tar, proprio per la revoca di quell’affidamento, allora posto in essere dal Ministero per la Cultura a quei tempi retto da Dario Franceschini. Adesso arriva una nuova richiesta, inviata direttamente al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e sottoscritta – oltre che dal presidente della Rete, Maria Elena Catelli - anche dal vescovo di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino, Ambrogio Spreafico, e dal sindaco di Collepardo, Mauro Bussiglieri,
per sollecitare un incontro per fare chiarezza sulle intenzioni del Ministero e sul futuro del “Tavolo”, a fronte di quella che a suo tempo era stata, come si legge in una nota della Rete Trisulti Bene Comune, «una confortante dichiarazione di intenti sulla volontà di attuare un modello di gestione della Certosa aperto alla partecipazione di enti e associazioni del territorio». Tra l’altro, sia il vescovo Spreafico che il sindaco Bussiglieri, oltre alla Rete, in questo stesso lasso di tempo hanno sollecitato più volte la Direzione generale dei musei, ma senza ottenere alcun riscontro.Nella lettera si fa riferimento anche all’urgenza di affrontare delicate problematiche, emerse in questi ultimi mesi, legate alla tutela della Certosa, «un complesso monastico di particolare pregio, con una storia millenaria, in cui il territorio riconosce le proprie radici culturali e spirituali»