Attualità

Treviso. Lo scontro politico su Marco, che è morto di freddo in un garage

Redazione Interni venerdì 6 dicembre 2024

Carabinieri in azione

Esplode la polemica, anche politica, tra il Comune di Treviso e gli attivisti dell'associazione Caminantes - che si occupa di portare beni di prima necessità a chi si trova a vivere per strada e sostiene un progetto di housing sociale per chi non ha una casa - per il caso che riguarda la morte di Marco Magrin, il 53enne deceduto per il freddo in un garage di Treviso giovedì scorso, ma ritrovato sabato.

Il sindaco leghista Mario Conte ha annunciato verifiche da parte della Polizia locale e un esposto per chiarire le responsabilità del proprietario di casa che, pur sapendo della situazione in cui si trovava il Magrin, non avrebbe avvisato i servizi sociali del Comune che non ne sapevano nulla. Dal canto loro, gli attivisti di Caminantes e del centro sociale trevigiano Django, di cui fa parte anche Andrea Berta, il proprietario dell'appartamento che ha sfrattato l'uomo, hanno pubblicato alcuni messaggi che il Magrin già un anno fa aveva scritto sul profilo Facebook del sindaco Conte perché, scriveva Magrin, «non so come mettermi in contatto con lei quindi le scrivo ora qui. Ho bisogno di un consiglio: come posso fare per stare in piedi mentre cado dopo che nessuno mi ascolta?».

Gli attivisti segnalano l'inefficienza dei servizi sociali del Comune, dal momento che Magrin «ha provato a contattare il Comune senza ottenere alcuna risposta», arrivando appunto a scrivere anche sul profilo del sindaco. Negli uffici comunali non risulta arrivata alcuna segnalazione.

Intanto emergono nuovi dettagli: Magrin viveva nell'appartamento con la compagna, ora in una comunità in un'altra provincia, senza pagare l'affitto per un patto con la zia di Andrea Berta, deceduta due anni fa. Infatti Berta, seguito dall'avvocato Antonella Tocchetto e consigliera comunale del Pd, ha dichiarato al quotidiano Il Gazzettino di averli tenuti dentro per oltre un anno ma, ereditando l'appartamento dalla zia, non poteva sostenere le spese di una seconda casa e intendeva venderlo. A un certo punto non trovando più in casa l'uomo, Berta ha cambiato la serratura, ignorando che Magrin, che da poco aveva trovato un lavoro, si fosse trasferito a vivere in un garage, non suo, dello stesso stabile.

Il centro sociale Diango è stato protagonista di occupazioni di appartamenti sfitti per portare l'attenzione della collettività sul tema casa. «Basta gente senza casa, basta case senza gente», «La casa è un diritto non un business» sono stati gli striscioni di protesta appesi dagli attivisti sul terrazzo di un appartamento popolare di Treviso lo scorso anno