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La sorpresa. Gli studenti italiani sono molto bravi col computer (e c'entrano i libri)

Paolo Ferrario martedì 12 novembre 2024

Quanto sono preparati gli studenti allo studio, al lavoro e alla vita in un mondo digitale? Molto bene, è la risposta per quanto riguarda i tredicenni italiani. È questo il dato principale (e più confortante), dell'indagine internazionale Icils (International computer and information literacy study), promossa dalla Iea (International association for the evaluation of educational achievement), presentata dall'Invalsi. Lo studio - realizzato dal 2013 con cadenza quinquennale, con l'Italia che partecipa dal 2018 - «misura le differenze internazionali rispetto alle competenze digitali (Cil) degli studenti e analizza la loro capacità di utilizzare il computer per indagare, creare e comunicare, al fine di partecipare efficacemente a casa, a scuola e nella comunità», si legge nel rapporto.

Oltre alla valutazione delle competenze digitali degli studenti, dal ciclo del 2018, i Paesi hanno la possibilità di studiare la capacità di pensiero computazionale (Ct), che, è spiegato nel rapporto, «rappresenta il processo necessario per capire esattamente come i computer possono aiutarci a risolvere i problemi». L’Italia, per la prima volta nel 2023, ha aderito a questa opzione. A livello internazionale, hanno partecipato all’indagine più di 130mila studenti dell’ottavo anno scolastico, più di 60mila insegnanti e oltre 5mila scuole di 34 Paesi. Il campione italiano era composto da 152 scuole, 3.376 studenti di terza media (49% femmine) e 2.161 insegnanti.

Per quanto riguarda le competenze digitali, i 13-14enni italiani ottengono punteggi «significativamente superiori» alla media internazionale. In sintesi: il punteggio medio internazionale nella scala Cil per il 2023 è stato di 476 punti e gli studenti italiani raggiungono un punteggio medio pari a 491. Su base territoriale sono state evidenziate delle differenze interne alla popolazione.
Infatti, rispetto alla media nazionale, gli studenti del Nord Ovest, del Nord Est e del Centro hanno risultati significativamente superiori (rispettivamente 511, 503 e 502 punti su una media di 491), mentre i loro coetanei del Sud e del Sud Isole ottengono risultati significativamente inferiori (rispettivamente 476 e 440 punti) rispetto alla media nazionale.

Il rapporto Icils 2023 è la terza edizione dalla sua nascita nel 2013, e per l’Italia, che vi partecipa dal 2018, è possibile analizzare le variazioni nelle competenze digitali nell’arco dell’ultimo quinquennio. Rispetto al precedente ciclo del 2018, dei dieci Paesi per i
quali è possibile un confronto, tre (Danimarca Finlandia e Germania) hanno ottenuto punteggi statisticamente inferiori nel 2023, cinque Paesi non hanno avuto punteggi statisticamente differenti, mentre il Lussemburgo ha ottenuto un punteggio superiore di 12
punti rispetto al precedente ciclo. Fra tutti i Paesi, l’Italia, con una differenza di 30 punti, ha fatto registrare il più ampio miglioramento rispetto al ciclo del 2018 (461 punti nel 2018 rispetto ai 491 punti nel 2023).

Anche per quanto riguarda il pensiero computazionale, gli studenti italiani ottengono un punteggio in linea con la media internazionale. Nello specifico, rispetto a una media di 483 punti, l'Italia ne totalizza 482. Anche in questa rilevazione, gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est hanno ottenuto risultati significativamente superiori rispetto alla media nazionale di 482 punti (rispettivamente 504 e 502 punti), mentre i loro coetanei del Sud Isole registrano risultati significativamente inferiori (423 punti). I risultati del Centro e del Sud, invece, non differiscono in maniera statisticamente significativa rispetto alla media nazionale.

In quasi tutti i Paesi partecipanti le ragazze hanno ottenuto punteggi significativamente superiori dei ragazzi in competenze digitali. In media tra i Paesi, nella scala Cil, le studentesse hanno ottenuto 486 punti, mentre gli studenti maschi hanno ottenuto 467 punti, con una differenza statisticamente significativa di 19 punti. In Italia la differenza di genere in Cil è a favore delle femmine che ottengono il punteggio medio di 500 punti contro 482 dei maschi, con un vantaggio di 18 punti sulla scala. Invece, i maschi ottengono punteggi «significativamente superiori» nel pensiero computazionale. A livello internazionale, il divario è di 3 punti (485 punti rispetto ai 482 delle femmine). Nella maggior parte dei Paesi, comunque, le differenze di genere non sono statisticamente significative. Anche in Italia non si evidenziano differenze di genere statisticamente significative in Ct (maschi 485 e femmine 478).

Infine, l'indagine mette in relazione il successo in competenze digitali con le condizioni di vita dei ragazzi. In particolare, è stato dimostrato che «in Italia la relazione più forte si ha tra il rendimento e il numero di libri a casa: la differenza di punteggio in Cil per chi ha meno di 26 libri e chi ne ha 26 o più è di 40 punti (meno di 26 libri 465 contro 26 o più libri 505) e tale differenza è statisticamente significativa in ciascuna macroarea geografica. Inoltre, per quanto riguarda le competenze digitali, In Italia, chi ha in casa più di 26 libri ottiene un punteggio di 44 punti superiore a quello di chi ha meno di 26 libri (meno di 26 libri 454 contro 26 o più libri 498); per quanto riguarda le macroaree geografiche, tale differenza è statisticamente significativa per tutte le aree geografiche ad eccezione del Sud Isole.