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Traghetto in fiamme. Il fuoco, il freddo, la paura: «Aiutateci, bruceremo vivi»

lunedì 29 dicembre 2014
Intrappolati su una nave in fiamme alla deriva in mezzo alla tempesta, avvolti dal fumo e costretti ad aspettare per ore sul ponte al freddo mentre il fuoco divampato nel garage rendeva incandescente il pavimento anche ai ponti superiori. È l'odissea raccontata dai primi naufraghi del traghetto Norman Atlantic prelevati in condizioni di estrema difficoltà dai mezzi di soccorso sulla nave in fiamme al largo dell'Albania e portati in Puglia per essere assistiti in vari ospedali salentini. I passeggeri arrivati sinora stanno bene, hanno sintomi da ipotermia e in particolare una bimba di 5 anni ricoverata all'ospedale Perrino di Brindisi. Ma negli occhi hanno ancora il terrore perché, mentre la nave si inclinava nella tempesta, sapevano di non avere via di scampo.
 E la paura è tutta nella disperata richiesta di aiuto di un naufrago greco ancora a bordo: "fate presto, la nave si è inclinata, siamo in pericolo, bruceremo come topi, non so quanto resisteremò. Paura che resta stampata sul viso di una giovane donna tratta in salvo con i suoi due bimbi dall'elicottero dell'Aeronautica.Ancora seduta nel cesto che, grazie al verricello, l'ha trasportati dal ponte della nave all'interno dell'elicottero, stringe i suoi due piccoli e sembra non credere di avercela fatta. Sulla nave c'erano 478 persone, ma solo una parte di loro è riuscita a mettersi in salvo nelle scialuppe, prima che l'impianto elettrico saltasse bloccando l'impianto che consente di mettere a mare le barche. Per gli altri passeggeri rimasti è cominciato così l'incubo dell'attesa dei soccorsi, mentre il rogo nella pancia della nave si propagava ovunque e il fumo rendeva inaccessibile qualsiasi zona al chiuso. "Siamo fuori sul ponte, stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l'incendio si estende sempre di piu", ha raccontato alla tv greca uno dei naufraghi, Yorgos Stiliaras, aggiungendo "i pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo". Un altro naufrago ha raccontato che le suole delle scarpe hanno cominciato a fondersi mentre i passeggeri si trovavano nella zona della reception. La paura per il rogo che avanzava emerge dalle poche parole di una donna siriana incinta che è stata tra le prime ad essere salvata con i suoi due bimbi piccoli e portata nell'ospedale di Galatina (Lecce). In un inglese stentato è stata capace solo di dire "fuoco, fuoco" , mentre i suoi bimbi piangevano. "Sembrava il Titanic", hanno raccontato altre due sorelline greche portate nell'ospedale di Brindisi. Loro sono ormai in salvo, ma i loro genitori sono ancora a bordo così come il padre di una ragazzina di Molfetta di 12 anni, ricoverata nell'ospedale di Copertino (Lecce) e figlia di uno degli uomini dell'equipaggio. "Stavo dormendo, siamo stati svegliati dalla sirena dell'allarme ed è stato un fuggi fuggi generale", ha raccontato. Anche lei sta bene ma è preoccupata perché non riesce a contattare i genitori. La madre e il fratello sono stati tratti in salvo e sono a bordo di un mercantile, il padre è rimasto a bordo della nave perché lì ci lavora. Moglie e figli erano andati in Grecia a trovarlo per le feste di Natale e stavano tornando a casa quando è scoppiato l'incendio.