TRAGEDIA DEL MARE. Strage di Lampedusa: commemorazione e polemiche
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è stato contestato al grido di "vergogna, assassini" da uno sparuto numero di manifestanti mentre stava per lasciare il molo turistico di San Leone (Agrigento) dove ha partecipato alla commemorazione per le vittime del naufragio di Lampedusa. I contestatori chiedevano in uno striscione l'abolizione della legge Bossi-Fini. "Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti e abbiamo assicurato assistenza ai superstiti, adesso caccia senza quartieri ai mercanti di morte". sono state le parole di Alfano prima di lasciare il molo.
Per il ministro dell'integrazione Kyenge "questo è un momento molto importante in cui bisogna unirsi per riconoscere che per la prima volta sono stati celebrati funerali di Stato, è stata fatta una cerimonia ufficiale, insomma lo Stato riconosce persone che non hanno la nazionalità italiana".La protesta dei sopravvissuti. Gli oltre 150 eritrei sopravvissuti al tragico naufragio di Lampedusa dello scorso 3 ottobre costato la vita ad almeno 366 profughi hanno protestato questa mattina al centro di accoglienza di Lampedusa perchè chiedono di partecipare alla commemorazione che si terrà questo pomeriggio a San Leone (Agrigento) per ricordare le vittime del naufragio. Un gruppo di eritrei ha forzato l'ingresso del centro di accoglienza di Contrada Imbriacola e ha impedito l'uscita dei pullman con a bordo un gruppo di siriani che avrebbero dovuto raggiungere la Puglia. Alcuni di loro hanno anche bloccato la strada con un grosso masso. Altri hanno raggiunto il Comune di Lampedusa dove una delegazione ha incontrato il vicesindaco dell'isola per chiedere di partecipare alla commemorazione. Alla fine, il masso è stato spostato e i pullman sono riusciti a raggiungere la nave traghetto per essere trasferiti in un centro d'accoglienza della Puglia. Ma restano i malumori degli eritrei che chiedono con forza di potere partecipare alla commemorazione. Nessuno degli eritrei sopravvissuti sarà oggi quindi presente alla cerimonia organizzata dal Viminale e a cui parteciperanno il vicepremier Angelino Alfano e i ministri Cecile Kyenge e Mario Mauro.«Cerimonia organizzata in fretta». "Tutto è stato organizzato in fretta, dopo 10 giorni in cui non è saputo nulla e dunque molte persone hanno avuto difficoltà a essere presenti". È critico don Mosè Zerai, sacerdote punto di riferimento della comunità eritrea in Italia, presenta alla cerimonia di Agrigento in memoria delle vittime del naufragio di Lampedusa. Secondo il religioso, molti eritrei che vivono in Germania, Svizzera e Svezia "hanno chiesto informazioni alle ambasciate italiane perchè volevano intervenire, ma gli è stato risposto che non ne sapevano nulla". Il prete ha poi sottolineato di non considerare opportuna la partecipazione di rappresentanti del governo eritreo: "Commemoriamo vittime che fuggivano per sottrarsi a un servizio militare che in Eritrea è come una schiavutù. Dunque la presenza di diplomatici eritrei è un controsenso", ha affermato don Zerai. Posizione questa, condivisa anche dal sindaco di Agrigento, che parla di «farsa di Stato»."Sangue nostrum e vittime delle vostre leggi": così recita uno dei molti striscioni esposti ad Agrigento da diverse associazioni che contestano la cerimonia governativa in memoria degli immigrati moti nel naufragio di Lampedusa. A protestare anche diversi eritrei: "La presenza del regime eritreo offende i defunti e mette in pericolo i sopravvissuti", si legge sul loro striscione.