Attualità

SCUOLA. G8 dell'università a Torino: 24 feriti tra le forze dell'ordine

martedì 19 maggio 2009
Un’altra giornata di tensione ieri, a Torino, dov’è in corso il G8 dell’università. Il bilancio finale degli scontri è di due arrestati e una denuncia, mentre tra poliziotti e carabinieri si sono registrati 24 feriti. Un «attacco premeditato di violenti», per dirla con le parole del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, mentre scoppiano le polemiche politiche.La situazione è degenerata alla fine del corteo, che era partito intorno alle 11 da Palazzo Nuovo, accompagnato dai timori di scontri della vigilia. Paure fondate, perchè dopo alcuni chilometri di marcia in una calma apparente - interrotta soltanto da qualche fumogeno e dal lancio di uova contro una filiale dell’Unicredit - sono saltati fuori bastoni, pietre e persino estintori. Erano il segnale che poteva iniziare la guerra. «Noi il G8 non lo vogliamo, noi il G8 lo blocchiamo», hanno gridato i manifestanti del black-block che, nascosti dietro a caschi, sciarpe e foulard, si sono avvicinati minacciosi alle forze dell’ordine schierate a protezione del Castello del Valentino sede del summit internazionale. Gli scontri esplodono che sono passate da poco le 13.20. Le forze dell’ordine reagisco alla sassaiola dei manifestanti, che scaricano addosso alla polizia anche il getto di un estintore. Da terra e dai tetti delle case circostanti partono i lacrimogeni, che oscurano il sole e il cielo azzurro dietro a una spessa nube puzzolente. Pochi istanti di terrore, che sono però sembrati interminabili ai residenti della zona, barricati nelle loro case insieme ai figli appena tornati da scuola. Gli occhi si arrossano, le gole bruciano e il cuore batte forte per la paura.I manifestanti vogliono raggiungere il Castello del Valentino e, dopo essere stati respinti una prima volta in corso Marconi, provano ad aggirare le forze dell’ordine passando dalle vie limitrofe. Anche lì, però, trovano ad aspettarli polizia e carabinieri, che sono costretti ad effettuare nuove cariche di alleggerimento.Dopo una ventina di minuti, i violenti anti G8, tra loro anche francesi e baschi, mollano la presa e fanno ritorno verso Palazzo Nuovo, lasciando per terra i resti della battaglia: le forze dell’ordine contano i feriti e intanto sequestrano bastoni, mazze, grossi sassi, due piccozze e persino un ordigno rudimentale. Dappertutto ci sono auto danneggiate, vetrine infrante, e i pezzi di quello che resta delle telecamere di sicurezza presenti nella zona. «Le forze dell’ordine hanno permesso, a chi voleva farlo, di manifestare, reagendo soltanto quando si è sconfinato nell’illegalità», ha sottolineato il prefetto di Torino, Paolo Padoin. A lui, e ai vertici delle forze dell’ordine, è andato il plauso del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che si è riservato di ricorrere contro i responsabili dei danneggiamenti.Solidarietà alle forze dell’ordine è arrivata anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, mentre i partiti si interrogano sul significato politico degli scontri. «Un gruppo di violenti ha attaccato le forze di Polizia con premeditazione: non sono studenti o giovani in cerca di giustizia, sono violenti», è l’opinione del ministro Maroni, mentre il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, definisce gli scontri di Torino «il segno che nella società italiana esiste ancora il brodo della cultura terroristica costituito da diverse realtà della sinistra radicale».Condanna alla violenza arriva anche dal segretario del Pd, Dario Franceschini: «Mi pare chiaro – dice – che a Torino c’erano gruppi di persone venute apposta per provocare. La violenza va sempre condannata senza esitazioni».