Inquinamento. Torino chiude per smog e ferma i diesel Euro 5. Nelle città incubo Pm 10
(Ansa)
È allarme smog in tutta Italia. Da Nord a Sud le amministrazioni corrono ai ripari contro le polveri sottili che, complice il caldo e l’assenza di pioggia, soffocano le città. Stop alle auto più inquinanti a Milano, sconsigliata l’attività fisica all’aperto e le passeggiate nei parchi della città a bambini ed anziani in quasi tutto il nord. Addirittura a Torino il Comune invita i cittadini a rimanere in casa e a chiudere finestre e porte. Da domani, sabato, il Comune ha deciso di estendere lo stop alla circolazione anche alle auto euro 5 diesel. Salgono così a 250mila le auto che non possono circolare.
Nel capoluogo piemontese la concentrazione di polveri è salita a 114 microgrammi per metro cubo. Più del doppio del limite consentito, che è di 50 microgrammi per metro cubo. E lo ha già fatto per 68 giorni. Oltre 30 giorni di sforamento nell’anno rispetto a quelli consentiti dall’Unione europea, che si ferma a 35. E sarebbe proprio Torino la città più inquinata d’Italia tanto che la primavera scorsa la Commissione europea lanciò un ultimo avvertimento all’Italia in merito al problema dello smog, indicando proprio nel capoluogo piemontese una delle aree del territorio nazionale maggiormente interessata. E non è solo la Pianura padana ad essere coperta da una nube marrone che si vede anche dallo spazio.
L’emergenza smog non dà tregua. Almeno fino alle prossime piogge attese e sperate per il fine settimana, quando, il 'figlio di Ophelia', dicono i meteorologi, oltrepasserà le Alpi. Coldiretti punta il dito contro i cambiamenti climatici: il 2017 è il secondo anno più caldo di sempre. Nel solo mese di ottobre c’è stato un calo del 79% in meno di pioggia, con una punta del -92% al Nord.
L’Italia intanto fa i conti con le polveri sottili. Il lungo elenco delle città da 'bollino rosso' va da Torino a Venezia, da Verona a Cremona (seconda nella classifica nera dopo Torino con 60 giorni di sforamento già raggiunti nel 2017). Ma non si salva neppure Padova (55 giorni) e parte dell’Emilia Romagna. E anche Frosinone (che non è al Nord e tantomeno in quella 'camera a gas' della Pianura Padana) con 54 giorni 'neri'. A Napoli è attivo il divieto di circolazione delle auto dalle 9 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19:30. Sono in tutto 25 le città italiane che hanno superato per oltre 50 giorni il limite tollerato delle polveri sottili.
A Milano, dove il livello dello smog ha attivato il piano di 'Emergenza 1', il più alto, con 52 giorni di sforamento, il sindaco Giuseppe Sala ha fermato le auto più inquinanti e ridotto di 1 grado la temperatura di case e negozi. «Situazione intollerabile. Servono misure strutturali» ammette il primo cittadino milanese che strizza l’occhio a Parigi e a Londra per l’impegno attuato sul fronte inquinamento. Sala si confronterà sul tema con i suoi colleghi nella capitale francese oggi e e domani per il vertice delle metropoli mondia-li, C40. «Noi pensiamo – aggiunge Sala – che la soluzione siano i mezzi pubblici ecologici, per quelli privati diamo tempo di adeguarsi. Bisogna porsi obiettivi sfidanti da raggiungere in un certo numero di anni». Con il coordinamento del ministero dell’Ambiente, a giugno, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto hanno hanno firmato il 'Nuovo accordo di programma' contro le polveri sottili. L’intesa punta a misure strutturali e attuate allo stesso modo nelle quattro regioni.
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«L’emergenza smog, sempre più cronica, non conosce stagioni – sottolinea intanto Legambiente –. Quest’anno il picco di polveri sottili nell’aria non ha aspettato il rigido inverno, anzi è arrivato con largo anticipo, complici i cambiamenti climatici». L’associazione ambientalista punta il dito contro le Amministrazioni. Contro la «mancanza di interventi strutturali da parte di regioni e sindaci per arginare il problema ». Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, lo smog uccide 9 milioni di persone l’anno. «L’inquinamento atmosferico fa più morti degli incidenti stradali» sostengono i ricercatori della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in un report realizzato in collaborazione con Enea e Ferrovie dello Stato. «L’Italia è tra i peggiori Paesi europei per l’inquinamento atmosferico – aggiungono – Per risolvere la situazione servono politiche innovative, interventi efficaci sui trasporti ma anche sull’agricoltura e sul riscaldamento da legna. Una ricetta anti-smog, con soluzioni strutturali che superano le emergenze e puntano sullo sviluppo della green economy ».