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Oceano Atlantico. Il Titanic si consuma: sprofonda la ringhiera di Jack e Rose

Maria Gomiero giovedì 5 settembre 2024

Lo scafo del Titanic in fondo all'oceano corroso dalla ruggine e dai microrganismi

Oltre il mito, oltre la leggenda, il Titanic sembra aver lasciato un discorso in sospeso. A 700 km dall’isola di Terranova, 3.800 metri sotto il livello del mare si trova un gigante addormentato che lentamente si consuma. A testimoniarlo in esclusiva è stata l’ultima spedizione di sottomarini guidati da remoto (rov) della compagnia RMS Titanic che, tra luglio e agosto, hanno esplorato le profondità del relitto. I due rov hanno realizzato oltre due milioni di immagini e 24 ore di riprese, in cui si può vedere come l'imbarcazione sia divorata dai microorganismi e dalla ruggine.

L’ennesimo segnale del fascino irresistibile che la storia dell’incidente marittimo più famoso di sempre continua a esercitare. Quella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 ad affondare con il Titanic non furono solo i suoi passeggeri (1.518 morti, 705 sopravvissuti), ma anche un immaginario collettivo, il sogno della Belle Époque che declinava. Il più grande e lussuoso bastimento mai realizzato si infranse contro un iceberg nel nord dell’Atlantico. A far innamorare della vicenda masse di persone, anche a decenni di distanza, è la struggente storia d'amore tra Jack e Rose (Leonardo DiCaprio e Kate Winslet) nel kolossal diretto da James Cameron. Oggi una parte della prua, da cui i due si affacciavano nella pellicola, è scomparsa nelle profondità dell’Atlantico. Si è inabissato un pezzo di quella ringhiera da cui i due giovani si affacciavano al tramonto, diventata un’icona del naufragio.

Ed era solo il 18 giugno 2023 quando alla tragedia del Titanic si è legata quella del Titan, il sommergibile che implose sott’acqua provocando la morte dei cinque passeggeri che volevano ammirare da vicino i resti del transatlantico. «Questo è solo un altro promemoria del deterioramento che si verifica ogni giorno, non sappiamo ancora per quanto tempo il Titanic resterà lì» afferma Tomasina Ray, il direttore delle collezioni di RMS Titanic. Ogni discesa verso il fondale è la riscoperta contraddittoria della fragilità e resistenza delle opere umane di fronte alla natura.

Nella pancia dell’imbarcazione molti oggetti si sono conservati perfettamente: fiale di profumo, bottiglie di champagne, piatti, tende, lampadari. Dal contenuto di un una borsetta in pelle è stato possibile addirittura risalire alla proprietaria: Marian Meanwell. «La donna partì da Southampton per andare a trovare la figlia da poco rimasta vedova negli Stati Uniti - spiega Ray alla BBC - avrebbe dovuto viaggiare su un’altra nave, ma poche ore prima della partenza è stata dirottata sul Titanic». Quell’ammasso di metallo corroso dall’oceano racconta molto più di un naufragio. Rimbomba l’eco di una tragedia collettiva che persiste nella memoria di tutto il mondo. Infatti, nel 2012, a distanza di cento anni dall’inabissamento, il relitto del Titanic è entrato nella lista del patrimonio culturale subacquatico dell’Unesco. Ed è proprio in ragione delle tutele Unesco che la RMS è stata autorizzata a raccogliere e conservare gli oggetti solo in rispetto di severe condizioni.

I resti furono individuati per la prima volta nel 1985 e da allora hanno attratto numerose spedizioni perlustrative che hanno permesso di conoscere la struttura della nave con precisione. Solo pochi mesi fa Clive Palmer, miliardario ed ex-parlamentare australiano, ha comunicato la sua intenzione di far realizzare il “Titanic II”. Si tratta dell’ambizioso progetto di costruire una riproduzione fedele dello sfortunato transatlantico affondato nel 1912. Sono previste 835 cabine per un totale di 2.345 passeggeri che avranno la possibilità di immergersi, si spera non letteralmente, in un’esperienza irripetibile. Saranno riprodotti tutti i dettagli resi celebri dai film e documentari. Il costo è stimato tra i 500 milioni e il miliardo di dollari e il viaggio inaugurale dovrebbe svolgersi nel 2027.