La Corte d'Appello di Torino ha
ridefinito le pene per i sei manager della Thyssen, già
condannati per omicidio colposo e altri reati in seguito
all'incidente avvenuto nel dicembre 2007, quando nello
stabilimento torinese morirono sette operai travolti dalla
fuoriuscita di olio bollente. Lieve riduzione di pena per Herald
Espenhahn, ex amministratore delegato della Thyssen Krupp. La Corte d'Assise d'Appello lo ha condannato a 9 anni e 8 mesi di carcere, riducendo di poco la pena di 10 anni
inflitta nel precedente processo di II grado. 6 anni
e 10 mesi a Marco Pucci e Gerald Priegnitz, 7 anni e 6 mesi a
Daniele Moroni, 7 anni e 2 mesi a Raffaele Salerno, 6 anni e 8
mesi a Cosimo Cafueri. "Ci aspettavo qualcosa di più, le
riduzioni sono state minime" ha commentato dopo la sentenza il
legale di Espenhahn, Ezio Audisio, aggiungendo che presenterà
ricorso in Cassazione.Il processo in corte d'appello era
stato ordinato dalla Cassazione, nell'aprile 2014, al solo scopo
di ricalcolare le condanne inflitte agli imputati per il rogo
che nel 2007 uccise sette operai. Le pene oscillano fra i sette
anni e sei mesi e i sei anni e otto mesi, con una leggera
riduzione rispetto alle precedenti.
I parenti delle vittime, si sono trattenuti a lungo nel
corridoio al piano interrato del Palazzo di Giustizia di Torino
per protestare. "È uno schifo", ha gridato una donna.Vogliamo sapere quando questa gente
andrà in galera". C'è rabbia e frustrazione nelle parole dei parenti
delle sette vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino dopo la
lettura della nuova sentenza. "Ce la facciamo andare per ora,
ma il rischio è che piano piano le pene non ci saranno più'" dice
Laura Rodinò, sorella di Rosario. "Vergognatevi" hanno urlato verso
gli avvocati degli imputati. Qualcuno considera "poteva andare
peggio", e resta la paura di un nuovo passaggio della sentenza in
Cassazione.