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La Giornata della solidarietà. Il testamento solidale? Il «perché sì» degli italiani

Graziella Melina martedì 3 dicembre 2024

Il lascito testamentario alle associazioni è un'opzione sempre più conosciuta

Forse perché è ancora poco conosciuto, oppure perché molti preferiscono non pensarci, eppure negli ultimi anni il lascito testamentario comincia a farsi strada anche in Italia. Almeno nelle intenzioni. Secondo l’ultima ricerca di Walden Lab per il Comitato Testamento Solidale, nel 2024 l'84% di chi ha più di 50 anni dichiara infatti di sapere che è possibile lasciare anche una piccola cifra a favore di cause benefiche. Nel 2023, ne era informato l'82%; il 79% nel 2022, il 73% nel 2021 e il 72% nel 2020. Sembrano favorevoli circa 6,3 milioni di italiani (il 24% degli over 50). Solo mezzo milione di over 50 è passato però dalle parole ai fatti e ha deciso di predisporlo.

Molto dunque resta ancora da fare, visto che - come ricorda il Comitato Testamento Solidale in occasione del Giving Tuesday, la Giornata internazionale dedicata alla generosità che si celebra oggi - la quota di coloro che sono contrari è stabile al 71% (contro il 72% nel 2023). « A differenza dei Paesi anglosassoni, dove il testamento è un’attività abbastanza comune – spiega Paolo Apolito, professore di antropologia culturale all’Università Roma Tre –, in Italia c’è in generale una resistenza al testamento tout court, forse per una specie di esorcizzazione della morte. Questa attitudine riguarda tutti i ceti sociali, senza differenza». Per gli italiani, sarebbe meglio dunque non affrontare la questione.

«Si tratta di una resistenza a volte inconsapevole – prosegue l’antropologo -. Difficilmente nelle disquisizioni si parla di testamento, anche perché la legge garantisce la “quota legittima” per i figli. Quindi, si confida nel fatto che tanto se ne occupa lo Stato». A complicare la faccenda, c’è poi un altro timore, di sicuro non secondario. « Nel caso del lascito testamentario – rimarca Apolito - si aggiunge anche la resistenza nei confronti di un bene che viene dato non ai propri eredi legittimi, ma ad estranei, a sconosciuti». Una ritrosia che va un po' in controtendenza rispetto ai gesti di altruismo quotidiano, se si pensa tra l'altro che le donazioni fatte dagli italiani durante l’anno agli enti no profit, per le varie campagne di raccolta fondi, toccano in totale cifre molte elevate. Senza contare, poi, i contributi destinati ai vari enti grazie al 5 per mille: stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2023 lo hanno scelto ben 14,4 milioni di contribuenti. Gli enti beneficiari hanno ricevuto circa 522,2 milioni di euro.

Mentre le percentuali più alte di offerte volontarie sono destinate agli enti che si occupano di salute. Se dunque gli italiani non scelgono di donare anche attraverso un lascito testamentario, forse dipende anche da qualche pregiudizio in più. A cominciare dalla cifra da destinare. «Fare un lascito testamentario – precisa Apolito - non significa dare l’intero patrimonio ad una determinata Ong. Ricordiamo che gli eredi, i figli, i nipoti riceveranno tutto quello che devono avere».

Chiunque, dunque, può donare, a prescindere dal valore del proprio patrimonio. Lo dimostrano anche i dati di un sondaggio condotto su un campione di 500 notai: si va da donazioni di meno di 20mila euro (il 31,8% degli intervistati), a lasciti tra i 21 e i 50mila euro (36,8%), tra i 51 e i 100mila euro (il 21,3%). Il valore medio di donazioni è di oltre 100mila euro solo per il 10% del campione. Capitolo a parte, poi, riguarda il timore che il lascito non venga davvero utilizzato per scopi benefici. «Così come sono controllati i fondi che arrivano agli enti no profit tramite le offerte generiche, altrettanto viene fatto per i lasciti solidali – ribadisce l’esperto -. Le Ong hanno il dovere istituzionale di pubblicare le loro attività finanziare, cioè di indicare i soldi che hanno ricevuto e come li hanno spesi».

Il Comitato Testamento Solidale, nato nel 2013, conta oggi 28 associazioni aderenti - tra le quali: Ail, Aism, Fondazione don Carlo Gnocchi, la Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Amref, Airc, Campus Bio-Medico, Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Vidas -. L’elenco completo degli enti che ne fanno parte è disponibile sul sito www.testamentosolidale.org.