Fase 2. Test sierologici: come funziona la sperimentazione (per ora adesione al 25%)
Test sierologici, ecco come funziona la sperimentazione su 150mila persone. Da lunedì 25 maggio è stata avviata un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.
L’obiettivo, oltre a capire quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Covid-19, anche in assenza di sintomi, è quello di stimare dimensioni ed estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica.
Il fine è indirizzare le politiche a livello nazionale o regionale e modulare le misure di contenimento del contagio.
Va precisato che il test sierologico tracciando la presenza degli anticorpi segnala se una persona ha già "incontrato" il virus: non è un esame diagnostico ma ha solo una finalità epidemiologica. "Se il test è positivo il paziente deve fare il tampone dopo 3 o 4 giorni: è questo l’unico esame che può “certificare” se l’infezione sia in atto" spiega il direttore socio-sanitario del Niguarda, Simona Giroldi.
Al via le telefonate per contattare le prime 150mila persone
Le persone prescelte - si tratta di un campione di 150mila soggetti selezionato dall'Istat - saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue.
"Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa telefonica ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso" ha spiegato il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca.
Partite le prime telefonate per l'indagine sierologica. Oltre 7300 cittadini contattati nella prima giornata. Il Ministro @robersperanza: "Conoscere meglio l'epidemia per affrontarla e vincerla". Il Presidente @Francescorocca: "Chiamata da 06.5510 non è truffa ma la #CroceRossa". pic.twitter.com/G9qGOw4Bq0
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) May 26, 2020
Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane.
Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.
La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine.
A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l'acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.
Oltre 30mila persone verranno contattate solo in Lombardia
I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. La Lombardia registrerà il più alto numero di cittadini contattati, pari a oltre 30mila. Seguono il Veneto (13mila), Emilia Romagna (12mila), Campania, Lazio e Sicilia (oltre 11mila), Piemonte (10mila) e a seguire le altre Regioni, fino alla Valle d’Aosta dove saranno contattati oltre 4mila cittadini.
Nei primi due giorni di avvio (lunedì e martedì), sono almeno 15 mila le chiamate effettuate finora dagli oltre 700 volontari della Croce Rossa Italiana in tutto il Paese sul campione di 150 mila persone selezionate dall'Istat. Lo rende noto un comunicato della Croce Rossa. "A due giorni dalle prime chiamate - ha detto il presidente della Cri, Francesco Rocca - registriamo dei dati confortanti che ci mostrano come la popolazione italiana voglia continuare a fare la sua parte per combattere il virus. Sono tante le persone che stanno richiamando il nostro numero 065510 per rispondere all'invito, a partecipare all'indagine, che era stato fatto loro nella giornata di ieri. Hanno consultato il proprio medico, oppure preso maggiori informazioni e la risposta è confortante.
Questo ci dà la forza di continuare a lavorare insieme per conoscere ancora meglio questo nemico invisibile" conclude.
Lunedì le chiamate effettuate sono state oltre 7.300, con un esito positivo al primo contatto del 25%. Oltre il 60% delle persone coinvolte ha chiesto di essere ricontattato, circa il 15% per il momento sta valutando l'opportunità di partecipare. Le Regioni che hanno aderito più ampiamente sono le Marche e la Sardegna, buono l'esito in Umbria e Lombardia, quelle più indecise la Campania e la Sicilia.
Per avere altre informazioni è possibile visitare il sito del ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus