Il Tesoro sta pensando di «abrogare» i "poker live" scongiurando così l’apertura di 1.000 apposite sale in tutta Italia. Lo ha reso noto, ieri sera, il ministero dell’Economia e delle finanze. Che sembra voler attutire la repentina decisione della commissione Bilancio del Senato che, nella notte tra lunedì e martedì, ha eliminato la proroga di 6 mesi per l’apertura dei tavoli verdi, scatenando forti polemiche. La notizia era stata resa nota da
Avvenire che, mercoledì, ha dedicato un’inchiesta al "blitz" notturno. La proroga era stata chiesta dal governo ma lo stesso esecutivo, per «esigenze finanziarie», ha successivamente proposto un nuovo emendamento – sottoscritto dai senatori del Pdl Gilberto Tommaso Pichetto Fratin e Anna Cinzia Bonfrisco e approvato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama – con cui è stato bocciato l’allungamento dei tempi, rendendo, di fatto, immediatamente eseguibile il bando per l’apertura delle sale, previsto infatti già dal prossimo gennaio. Un bando partorito dal decreto 98 del 2011, cioè la manovra Tremonti.L’unico ostacolo tecnicamente efficace alla realizzazione del "poker live", fino a ieri, è stato posto dall’Agenzia dei Monopoli, per la quale l’introduzione del nuovo gioco non può avere tempi brevi perché connessa all’«approvazione di un regolamento che ne disciplini le modalità di svolgimento» e che, al momento, non è ancora stato emanato. Ieri dunque il dicastero dell’Economia e delle finanze, retto da Vittorio Grilli ha diffuso una nota nella quale è spiegato che «resta l’esigenza di ulteriori valutazioni che potrebbero portare all’abrogazione della previsione di questo nuovo gioco, che per la prima volta vedrebbe fisicamente interagire i giocatori», creando problematiche soprattutto su due fronti: i «controlli sulla regolarità del gioco» e «la prevenzione di eventuali fenomeni illeciti».Proviamo a tirare le somme di una vicenda maledettamente intricata (forse non a caso) e viziata dagli interessi delle lobby: le gare sulle nuove sale potrebbero avere semaforo verde già a gennaio. Sempre che il governo non decida per un colpo di mano (coraggioso) abrogativo. Sempre in gennaio, dovrebbero entrare in vigore norme più restrittive sulla pubblicità e misure di contrasto al gioco patologico (prevenzione e cura); questi ultimi provvedimenti sono contenuti nel decreto legge 158/2012 (il "decreto Balduzzi"). Se il governo non intervenisse, a scongiurare il "poker live" resterebbe solo la mancanza del richiamato regolamento attuativo. Un "intralcio" che, però, appare tutt’altro che insormontabile per gli operatori dell’azzardo e per i loro sostenitori in Parlamento.Ma torniamo alle polemiche sui prossimi bandi di gara del "poker live". «Sdegno» viene espresso dalla campagna nazionale "Mettiamoci in gioco" – promossa da un gran numero di associazioni, tra le quali Acli, Adusbef, Alea, Anci, Auser, Cgil, Cisl, Cnca, Federconsumatori, Libera –, schierata contro l’ulteriore «diffusione del fenomeno, e dunque dei costi sociali ed economici ingenti per tante persone e per la stessa collettività. Ancora una volta – è detto in una nota della campagna –, grazie anche all’intervento del Pdl che ha presentato un emendamento ad hoc, la lobby dell’azzardo stravince».La misura che anticipa la gara in questione rappresenta «una vittoria della lobby del gioco d’azzardo e un’ulteriore sconfitta dei cittadini». Lo afferma Federconsumatori che stigmatizza il comportamento del governo «arresosi alle multinazionali del settore» per «realizzare incassi facili». Commentando le notizie sul possibile ampliamento dell’offerta dell’azzardo, il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia, ha richiamato gli allarmi lanciati sul tema dalla commissione parlamentare Antimafia, definendo «inquietante l’oblio che è caduto» sugli stessi avvertimenti. E l’Aiart (associazione telespettatori cattolici), sottolineando la «battaglia di
Avvenire», reputa «inaccettabile che si aumentino le sale: è un atteggiamento irresponsabile» che peserà «su migliaia di famiglie».