Ambiente. La Festa di Avvenire a Matera: per un futuro a misura d'uomo
"Il clima cambia e a pagare sono soprattutto i poveri", ha ricordato recentemente papa Francesco ai rappresentanti delle grandi compagnie dell'energia riuniti in Vaticano per una due giorni di studio e riflessione sul tema del rapporto tra materie prime e tutela dell'ambiente. In base all'indice di vulnerabilità dei Paesi, del resto, se non venisse arrestato l'aumento della temperatura entro i 2 gradi dall’era pre-industriale - come si sono impegnati a fare quasi 200 Paesi con la conferenza Onu COP 21 di Parigi - gli effetti più devastanti si riscontrerebbero in Ciad e Bangladesh, nel Niger e ad Haiti, passando per il Sudan, la Nigeria e altri Paesi dell'Africa sub-sahariana.
Allo stesso tempo, peró, nel mondo ci sono ancora troppi esclusi dall'energia: 1,1 miliardi di persone, quasi tutte nei Paesi “vulnerabili”, vivono senza corrente elettrica e oltre 2,8 miliardi non possono cucinare in modo pulito, con tutto ciò che ne consegue, in aggiunta al problema della fame, in termini di ricadute sulla salute e l'aspettativa di vita. Per questo Francesco ha invitato i petrolieri ad accelerare la cosiddetta "transizione energetica", il passaggio cioè a fonti di approvvigionamento sempre più pulite, con il contemporaneo disinvestimento da quelle fossili.
Per avanzare sì lungo la strada dello sviluppo, ma uno sviluppo per tutti, non per solo per i più fortunati, che possa essere sempre più sostenibile. Al tema è stata dedicata la terza serata della Festa di Avvenire a Matera, “Ambiente: opportunità o risorsa?”, introdotta dall’arcivescovo di Matera-Irsina Antonio Giuseppe Caiazzo, ospite d'onore il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis.
Nel dialogo con lo scrivente giornalista di Avvenire, partendo dalla sua esperienza diretta a contatto con gli ultimi - dall’infanzia a Manila all’impegno come prete di periferia e teologo stimato da Joseph Ratzinger - il cardinale Tagle ha declinato le ricchezze della Laudato sì, cuore teorico e profetico di Francesco sul tema dello sviluppo umano integrale. Al centro dell’enciclica c’è infatti il modello antropologico cristiano dell’uomo in relazione: con l’Altro, con gli altri, con il creato. E soprattutto con gli ultimi e gli esclusi.
Da questa visione è stato poi possibile esplorare nella tavola rotonda successiva, grazie agli interventi di Marco Brun, amministratore delegato di Shell Italia, padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi, e Tiziano Onesti, presidente di Trenitalia, le diverse sfumature e ricadute dello sviluppo sostenibile in campo energetico, finanziario, infrastrutturale e della mobilità.
Dove l’opportunità economica diventa risorsa anche in chiave di custodia della casa comune. Confronto particolarmente interessante - perché avvenuto in Basilicata, dove Shell Italia è presente nei due maggiori giacimenti di petrolio onshore della Regione, Val d’Agri e Tempa Rossa, in cui sono concentrate le più grandi riserve d’Europa - quello con l’Ad Marco Brun, che ha raccontato la sfida del coniugare, attraverso la ricerca e l’innovazione, tutela ambientale e utilizzo delle risorse, per affrontare la lunga strada delle transizione energetica che ci dovrebbe portare verso l’era della sostenibilità e un futuro (ancora remoto) pienamente rinnovabile. Il primo passo da compiere, ha spiegato Brun, è quello della decarbonizzazione.