Attualità

Napoli. Migrante del Gambia arrestato per terrorismo. Incastrato da video-giuramento

Nello Scavo giovedì 26 aprile 2018

La foto del cittadino gambiano fermato oggi, fornita dalle Forze dell'ordine

Un migrante del Gambia è stato arrestato a Napoli nel corso di un'operazione antiterrorismo condotta da polizia e carabinieri. A quanto si è appreso dalle indagini coordinate dalla Procura sarebbe emerso il progetto di un attentato. L'uomo aveva chiesto asilo politico ma la pratica per la concessione era ancora in valutazione.

L'immigrato è stato fermato all'esterno di un centro culturale islamico di Licola, nel comune di Pozzuoli (Napoli). Si chiama Touray Alagie ed ha compiuto 21 anni. Nello stesso comune il 21enne era ospite da circa un anno di un centro di accoglienza per migranti allestito in una struttura alberghiera. All'interno del centro di accoglienza ha registrato un video nel quale presta giuramento al califfo Al Baghdadi con la seguente formula: "Giuro fedeltà al califfo dei musulmani Abu Bakr Al Quraishi Al Baghdadi, nei momenti difficili e facili, nel mese di Rajab giorno 2, e Allah è testimone di quello che dico". Con il giuramento, spiegano gli investigatori, "manifestava volontaria disponibilità al compimento di atti di violenza terroristica".

L'attentato, in una data e in un luogo che non erano stati stabiliti, avrebbe dovuto svolgersi lanciando un'auto sulla folla. Il gambiano, durante l'interrogatorio dopo il fermo, ha ammesso di aver personalmente curato questa registrazione audio/video e di aver ricevuto sempre attraverso la stessa app istruzioni per questo attacco terroristico che avrebbe dovuto compiere. Il video è stato girato con un cellulare e il 10 aprile scorso all'interno della sala mensa della struttura alberghiera in località Licola che è adibita a centro di accoglienza ed è stato inviato attraverso un canale Telegram a utenti che non sono ancora identificati fra il 12 e il 13 aprile. Poi Touray in alcune chat di Telegram ha chiesto a diversi interlocutori a mezzo di messaggi vocali di "pregare per lui" perchè era "in missione". Il fermo è stato convalidato dal gip p di Napoli 24 aprile scorso con la contestuale emissione di un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere perchè il 22enne in concorso con altre persone non ancora identificate partecipava a una associazione terroristica internazionale ramificata in più Stati anche europei capeggiata dal califfo al Baghdadi che ha come finalità quella di compiere atti di violenza per intimidire e destabilizzare strutture politiche e costituzionali degli Stati interessati.

"Non è stato sventato un attentato a Napoli o da un'altra parte. È stato individuato un soggetto che aveva fatto giuramento di fedeltà al califfato e che riteniamo altamente probabile potesse porsi in una condizione di dare seguito a quel giuramento. Ma tutto questo ad oggi non c'è". Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli, sottolineando che "è la prima volta che si arriva a un giuramento prima della commissione di un attentato. In tutti gli altri episodi i giuramenti sono stati accertati in una fase postuma, questa volta abbiamo accertato il giuramento preventivamente. Ovviamente, e lo ha sottolineato il procuratore, senza una chiara progettualità terroristica".