Attualità

RICOSTRUZIONE. Catturò Provenzano, vigilerà sul post sisma Task force contro le infiltrazioni in Emilia

Lorenzo Galliani venerdì 17 agosto 2012
I cantieri della ricostruzione post-sisma fanno gola alla criminalità organizzata. La risposta dello Stato è il Girer, il Gruppo interforze che già in Abruzzo ha investigato su 3.500 imprese, arrivando a segnalare duecento nomi di persone da fermare e una decina su cui avviare indagini specifiche. Alla guida della task force, operativa dalla fine del mese, sarà Cono Incognito, che capo della squadra catturandi di Palermo quando vennero arrestati Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. Guai a «mettere la testa sotto la sabbia», avverte il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, perché «è evidente» quanto gli investimenti siano «di grande interesse» per le mafie. Si andrà quindi a guardare «cantiere per cantiere», prosegue il commissario straordinario per la ricostruzione, «non sottovalutando nessun elemento, dagli appalti ai cambi di proprietà». Il Girer, che vigilerà anche sulle aree di Mantova e Rovigo, dovrà tenere alla larga le cosche dagli acquisti di case distrutte e da altre "attività vulnerabili", come subappalti, trasporti di materiali e smaltimento dei rifiuti. «Nemmeno un euro dovrà andare al crimine organizzato», rincara la dose il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, definendo il Gruppo interforze «un antibiotico, una cura preventiva per far sì che qualsiasi denaro speso su questo Paese vada a buon fine, a favore di imprese, Comuni o gente». Governo, amministrazioni locali e cittadini – prosegue il titolare del Viminale – possono «fare fronte comune contro questo nemico che non è invincibile». La task force, la quarta su appalti e grandi opere dopo quelle messe in campo per l’Expo di Milano, per l’Alta velocità sulla Torino-Lione e per l’Abruzzo terremotato, potrà contare su alcune decine di uomini all’interno della direzione centrale della polizia criminale (sede di una delle due "anime" del Girer: l’altra si troverà nella prefettura di Bologna). Verrà supportata da guardia di finanza, direzione investigativa antimafia e carabinieri. Luigi Curatoli, generale dell’Arma, sarà il braccio destro di Cono Incognito nel lungo lavoro di investigazione. «I soldi sono tanti e la criminalità, in questi casi, ci può sguazzare», spiega senza mezzi termini il prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia; per questo la ricostruzione dovrà avvenire «non solo con rapidità, ma anche con la più grande trasparenza». Per evitare che le mafie possano insinuarsi nelle crepe lasciate dal terremoto nel sistema-Emilia.