«Il popolo dell’antica Campania felix scende oggi in strada. Con consapevolezza, con serietà. Niente e nessuno deve permettersi di sporcare questa giornata storica». Il monito è stato lanciato da don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano in prima linea nella lotta contro chi ha causato «lo scempio che ci uccide» in quella che è stata soprannominata la Terra dei fuochi. E a volere una manifestazione pacifica e apartitica sono gli stessi organizzatori forti anche del sostegno del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che li ha esortati ad andare avanti: «Abbiate coraggio e non fatevi strumentalizzare da nessuno». Così oggi «un fiume di uomini e donne pacifici», ha ricordato Patriciello, scorrerà nelle vie del capoluogo partenopeo «per difendere la salute, l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo», ha sottolineato Sepe. «Stop biocidio» è lo slogan della manifestazione alla quale sono però ammessi i gonfaloni dei Comuni. Ma «non sarà una piazza di sindaci e delle fasce tricolori, sarà la piazza dei cittadini», hanno tenuto a precisare dal movimento
Fiume in piena, chiarendo così la propria posizione nei confronti di un dibattito che si è alimentato negli ultimi giorni sull’opportunità o meno della presenza degli amministratori. Le due posizioni sono rappresentate da un lato dall’appello lanciato dal sindaco Luigi De Magistris ai sindaci delle province di Napoli e Caserta a presenziare con le insegne della propria città, dall’altro dalla lettera del primo cittadino di Afragola, Domenico Tuccillo, secondo cui «la legittima protesta dei cittadini di fronte a questo disastro annunciato non può essere l’ennesima occasione per confondere ruoli e responsabilità». I gonfaloni «rappresentano la cittadinanza tutta», ha ribadito don Patriciello, ma la presenza degli amministratori «non è un problema perchè non saranno in prima fila, non sono stati loro a indire la manifestazione.La cosa importante è che non ci siano presenti politici a livello ufficiale che possano strumentalizzare la cosa, così come non ci siano quelle persone che si intrufolano in cortei di una certa importanza usando la violenza. Questa gente non ci appartiene, l’importante è che oggi tutta la Campania per bene sia a Napoli per una giornata storica». Tante le adesioni, dal Wwf a Legambiente secondo cui in ventidue anni nella Terra dei fuochi sono state scaricate milioni di tonnellate di veleni.