Attualità

Terra dei fuochi. I vescovi ai parroci: educare alla salvaguardia del Creato

Antonio Maria Mira giovedì 2 gennaio 2020

Roghi di rifiuti nel Napoletano

«Non possiamo tacere: siamo di fronte ad un vero dramma che già segna il presente e certamente segnerà il futuro delle nuove generazioni». Lo scrivono i vescovi campani di Acerra, Aversa, Capua, Caserta, Nola, Teano-Calvi in una lettera ai Presbiteri e Diaconi delle Diocesi per invitare il 14 gennaio 2020, a partire dalle 9.30, presso l’Auditorium Mons. Tommasiello, per un confronto sul dramma dell’inquinamento ambientale. Sono i "vescovi della terra dei fuochi", che, infatti, fanno partire la riflessione da questo gravissimo fenomeno criminale e sociale.

«Da anni - scrivono Antonio Di Donna, Angelo Spinillo, Salvatore Visco, Giovanni D'Alise, Francesco Marino e Giacomo Cirulli - le nostre terre soffrono, e la cura della “Casa Comune” è diventata un’urgenza dell’ora presente, e come l’inquinamento produca malattie e morti». Ricordano poi che «i vescovi campani più volte sono intervenuti con messaggi e, l’anno scorso, noi vescovi, sollecitati dal fenomeno dei roghi tossici, invitammo tutte le comunità a vivere una giornata di digiuno e di preghiera; l’invito fu ben recepito e vivemmo un forte momento comunitario».

Ma i vescovi fanno anche una seria e sincera autocritica. «Sembra - scrivono ai sacerdoti - che la sensibilità e l’educazione alla custodia del Creato non siano passate nel vissuto concreto della pastorale ordinaria, cioè negli itinerari di fede (catechesi) e, soprattutto, nella nostra predicazione». Un'autocritica che va oltre il tema strettamente ambientale. «Più in generale, noi vescovi siamo preoccupati dell'"affievolimento" della dimensione profetica del nostro ministero, non solo per quanto riguarda la questione ambientale, ma in genere, per tutto ciò che riguarda la dimensione sociale della fede. Non ne parliamo, non educhiamo abbastanza alla pace, alla giustizia e alla salvaguardia del Creato. Siamo consapevoli - riconoscono i sei vescovi - che, se tale dimensione non entra nel tessuto ordinario della pastorale, di fatto essa non passerà. Ci chiediamo: sarà per stanchezza? per rassegnazione? In fondo, così si pensa, che cosa possiamo fare noi di fronte ad un dramma di tali proporzioni?».

Ecco dunque l'appello a «non tacere» e l'invito a «confrontarci, parlarne insieme, fare il necessario discernimento», per «individuare insieme, tra noi e con voi, le vie per un impegno comune delle nostre Chiese». Ecco dunque il senso dell'incontro del 14 gennaio. Che sarà solo il primo. Infatti, con la Commissione della Cei per il Servizio della Carità e la Salute, è in preparazione un evento nel V Anniversario dell'Enciclica Laudato si’, che si terrà ad Acerra il prossimo 18 aprile.