Campania. Terra dei fuochi, è record di sequestri
Aziende sotto tiro in Terra dei fuochi. Tra gennaio e giugno ne sono state controllate più di 200 e di queste ne sono state sequestrate 128, ben il 64 per cento, per violazioni alle norme sui rifiuti. Boom di persone denunciate e di sanzioni economiche. Mentre nello stesso periodo gli interventi sui roghi dei Vigili del fuoco sono stati 300 in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono i numeri più importanti, e ancora inediti, dell’attività interforze coordinata dall’incaricato di governo per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania, il viceprefetto Gerlando Iorio, alla guida dall’inizio dell’anno della struttura istituita nel novembre 2012. I dati sono frutto di 18 operazioni straordinarie, ognuna con 80-100 uomini. Operazioni ad alto impatto interforze, con tutti gli operatori della sicurezza: Esercito, Forze dell’ordine, Polizia provinciale e locale. «Controlli mirati ad attività commerciali e imprenditoriali legate all’abbandono dei rifiuti, dalle aziende tessili a quelle edili, dai gommisti ai carrozzieri – ci spiega Iorio –. Mirate su chi produce in nero e quindi scarica rifiuti in nero, quelli che poi è più facile che si incendino ». E i risultati sono da un lato preoccupanti, perché confermano la diffusione dell’illegalità, ma anche positivi perché bloccano le attività prima che il danno sia più grave. «Siamo andati alla fonte dei rifiuti, non al momento dello sversamento. Quelli che scaricano i rifiuti o li bruciano, sono molto sfuggenti – spiega ancora il viceprefetto –, ne vengono catturati parecchi ma è difficile individuarli. Se vedono un’auto della polizia o una telecamera vanno a sversare da un’altra parte. Andare alla fonte della produzione dei rifiuti invece aiuta parecchio».
E i risultati si vedono. Sempre in sei mesi i veicoli sequestrati per trasporto illecito di rifiuti sono stati 149. Le persone denunciate o sanzionate 286. Le sanzioni ammini-strative pecuniarie accertate hanno superato 2,4 milioni di euro, rispetto ad appena 5mila del semestre precedente. «Questo accadeva – spiega ancora Iorio – perché quan- do i militari dell’Esercito, che pattugliano il territorio, accertavano qualcosa dovevano poi chiamare gli uomini delle Forze dell’ordine per emettere la sanzione ma poi spesso passava molto tempo prima del loro arrivo e dovevano lasciare andare i responsabili. Ora andando insieme, uno ferma, uno controlla e un altro sanziona». Altro dato incoraggiante è la diminuzione degli interventi dei vigili del fuoco nel periodo gennaio-giugno. Ci sono stati 300 interventi in meno, con un calo del 40 per cento nel Napoletano e del 20 per cento nel Casertano. «È un segno che ci incoraggia – sottolinea il viceprefetto –. Certo il periodo brutto inizia adesso, ma ricordiamo che l’anno scorso ci fu invece un leggero aumento ». Proprio per questo è iniziata da poco un’altra forma di controllo del territorio individuando le otto aree più esposte al rischio di incendio: Napoli, Giugliano, Afragola e Nola nel Napoletano; Castel Volturno, Marcianise, Maddaloni e Mondragone nel Casertano. In ognuna è stato messo un presidio fisso h24 dell’Esercito, almeno una pattuglia, con un filo diretto con le Polizie locali, con le quali si fanno inoltre operazioni congiunte nel corso della settimana. «Lo facciamo – aggiunge Iorio – per dare una maggiore sensazione di prossimità, controllando cumuli e microdiscariche che in questo periodo sono più facilmente incendiabili. E abbiamo già dei risultati con l’individuazione e sanzione di chi ha sversato».
Altro nuovo fronte è quello degli incendi degli impianti di trattamento dei rifiuti, ultimo quello a San Vitaliano. Ma anche qui ci si è già mossi. «Siamo già andati a controllare alcuni centri di stoccaggio, ma ora nei confronti di queste strutture faremo un’attività più ampia – spiega il viceprefetto –. Ad esempio a Santa Maria Capua Vetere abbiamo trovato una città di carta, cartone e plastica, dei veri grattacieli ad altissimo rischio. Nei capannoni c’erano assieme bombole di gas e taniche di benzina. Una cosa incredibile. Pronto ad esplodere. Un’attività già sospesa in via amministrativa e ripresa di nuovo in modo non conforme. Ora è stato posto sotto sequestro». Uno dei 128. Ma è solo l’inizio.