Terra dei fuochi. Terra dei fuochi, Primi arresti dopo il decreto
Soddisfatto il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano. «È stata applicata – ha detto – la nuova fattispecie di reato inserita nel decreto approvato nello scorsa riunione di Governo. L’intervento dell’Esecutivo è stato utile». Il primo arresto è avvenuto sul litorale domizio a Mondragone. I vigili urbani hanno scoperto un uomo intento a dare alle fiamme rifiuti vari, classificati anche come speciali. Il piromane prima è stato obbligato a spegnere il fuoco, poi messo ai domiciliari.
Ad alcune decine di chilometri di distanza, nel comune di San Felice a Cancello, i carabinieri hanno arrestato un uomo mentre dava alle fiamme rifiuti speciali e pericolosi su un terreno demaniale, in particolare materiale in plastica, tavole di truciolato e immondizia varia. A chiamare i militari è stato un cittadino che aveva notato la colonna di fumo nero innalzarsi nel cielo. Questi episodi hanno fatto da corollario alla missione a Caserta della Commissione parlamentare antimafia. «Siamo qui per capire il rapporto tra poteri mafiosi e il ciclo dei rifiuti che negli anni ha portato a conseguenze drammatiche. Questa è solo la prima missione, non ci fermeremo» ha assicurato la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi.
In prefettura a Caserta, i parlamentari hanno ascoltato i prefetti di Napoli e Caserta, i procuratori della Repubblica di Napoli, di Santa Maria Capua Vetere, di Nola e i magistrati della Dda di Napoli, impegnati nella lotta alla camorra. «Un sistema criminale ha gestito il ciclo dei rifiuti tra Caserta e Napoli, ma temiamo che questo sistema sia ancora all’opera» ha spiegato Bindi che, sostenuta dalle dichiarazioni dei magistrati, ha confermato i sospetti già avanzati da molte parti. «I rifiuti speciali dal Nord continuano ad arrivare e c’è chi vuole guadagnare con le bonifiche».
Non sarà invece ascoltato il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, poiché nelle interviste rese di recente non ha detto nulla di nuovo. Sull’attività di bonifica e sugli appalti, ha assicurato Bindi, «vigileremo. Tra i suggerimenti dei magistrati – ha aggiunto – vi è quello condivisibile di prevedere una norma che escluda dai bandi per le mappature dei terreni le aziende che si sono macchiate di reati ambientali».
Ascoltati dai parlamentari anche i rappresentanti della Coldiretti locale e delle associazioni ambientaliste, che hanno fatto notare come siano crollate le vendite dell’agro- alimentare campano costringendo molti imprenditori agricoli a svendere il raccolto. La Commissione parlamentare ha visitato la discarica Resit, nel giuglianese. «Ho visto – ha concluso Bindi – i bimbi del campo rom che giocavano nella discarica tra i fumi dei rifiuti e il percolato: è inaccettabile ».