È nato l’Osservatorio per la “terra dei fuochi”, col compito di definire gli indirizzi operativi e strategici più efficaci per contrastare concretamente il fenomeno dei roghi tossici, tutelare la salute, l’ambiente e le attività agricole. Lo ha costituito il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, invitando con una lettera i colleghi della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando, a partecipare all’importante iniziativa. Si realizza così quanto promesso dal ministro lo scorso 26 luglio, quando incontrò i cittadini nella chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano, la parrocchia di don Maurizio Patriciello, il sacerdote che guida la mobilitazione contro incendiari, avvelenatori e chi non li combatte adeguatamente. «Proporrò agli altri ministri una cabina di regia per un controllo più stringente», aveva detto quel giorno De Girolamo. Una risposta anche allo stesso don Maurizio che aveva chiesto «un tavolo di ministri al quale anche noi possiamo essere invitati».La visita del ministro nasceva dopo il ritrovamento, nei mesi precedenti, da parte degli uomini del Corpo Forestale di Napoli, di rifiuti interrati in terreni agricoli (vedi altro articolo). E con le analisi, ordinate dalla procura napoletana, che avevano accertato un gravissimo inquinamento sia dei terreni che dei prodotti agricoli. E, infatti, l’Osservatorio avrà tra i suoi compiti anche quello della tutela delle aree a vocazione agricola, con possibilità di incentivare le culture "no food" (non alimentari), per quei terreni dove l’inquinamento non permetterebbe produzioni tradizionali in sicurezza.Come si legge in una nota del ministero, l’Osservatorio, presieduto dal ministro De Girolamo e composto da rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, avrà, infatti, «il compito di identificare le modalità più opportune e tempestive per un monitoraggio continuo del territorio e per la predisposizione dei necessari interventi di bonifica, con particolare riferimento alle aree con vocazione agricola, prevedendo anche l’avvio di un censimento dei pozzi irrigui contaminati, la verifica delle falde acquifere di riferimento e la costituzione di "zone no food"». Si tratta, ad esempio, di culture per biocombustibili (mais, colza, eccetera) o per l’edilizia come la canapa.Nella lettera il ministro De Girolamo chiede ai colleghi Lorenzin e Orlando di confermare la loro disponibilità alla prima riunione dell’Osservatorio che si terrà nei prossimi giorni presso la sede del dicastero delle Politiche agricole e di indicare un rappresentante dei rispettivi ministeri che possa integrare e rafforzare il ruolo e le funzioni dell’Osservatorio.Il governo conferma, dunque, l’attenzione al dramma della "terra dei fuochi". Lo stesso Orlando, che è stato due volte in Campania proprio per questa emergenza, ha chiesto la convocazione urgente del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per rafforzare il coordinamento dei controlli delle Forze dell’ordine. Mentre la prossima settimana il gruppo di esperti, costituito dallo stesso Orlando, consegnerà una prima bozza di riforma delle norme penali in materia ambientale, soprattutto per renderle più efficaci e evitare che i processi agli inquinatori, come quasi sempre accade, finiscano in prescrizione. Anche questa è una precisa richiesta di cui si era fatto portavoce don Maurizio: «C’è bisogno di inasprire le pene. Siamo stati ai processi e i delinquenti ci ridevano in faccia».