Attualità

Emergenza ambientale. Bonifiche con i beni confiscati alle mafie

mercoledì 22 gennaio 2014
È ripreso stamattina alla Camera il dibattito sul decreto legge sull'emergenza ambientale. "Mi auguro che oggi, giornata in cui don Patriciello assieme ad alcune mamme della Terra dei Fuochi viene ricevuto dal Presidente Napolitano, la Camera possa approvare il decreto Terra dei Fuochi e Ilva, che ha un testo molto rafforzato rispetto a quello che era stato approvato in Consiglio dei Ministri per venire incontro alle esigenze dei cittadini" ha detto Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici alla Camera. Ma non è stato così. In serata l'aula ha deciso, con 144 voti di scarto, di accantonare l'esame del decreto legge sull'emergenza ambientale per passare a quello su Imu e Bankitalia. La discussione sull'ambiente riprenderà comunque subito dopo l'approvazione del decreto Imu, su cui il governo intende porre la fiducia. Per la bonifica della Terra dei fuochi potrà essere utilizzata parte dei proventi di beni confiscati alla criminalità organizzata. Lo prevede un emendamento della commissione al decreto legge Emergenza ambientale approvato dall'Aula della Camera. Un altro emendamento della commissione prevede poi che per l'istituzione della sezione specializzata del comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, per evitare infiltrazioni mafiose nella bonifica della Terra dei Fuochi, vengano utilizzate risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Interno. Un terzo emendamento, presentato dalla Lega, prevede che prima di acquistare nuovi mezzi per il contrasto dell'emergenza "Terra dei fuochi" sarà necessario utilizzare "tutte le vetture presenti nei depositi della Protezione Civile e del Corpo dei Vigili del Fuoco della regione Campania". Da registrare infine un incidente "diplomatico" con protagonista il deputato della Lega Roberto Caon che in aula ha protestato in maniera colorita contro il protrarsi del dibattito sui rifiuti campani. Una parolaccia inopportuna tanto più che in aula era presente una scolaresca in visita.